Il capitolo 1136 si intitola "Il Paese che attende il sole".
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Il pellegrinaggio ai templi di Yamato, la figlia dell'orco vol. 22: "Una base misteriosa nei recessi di Udon".
Riassunto[]
Mentre Rufy apprezza la carne di alce, Jarl spiega che vedere degli umani nel regno del Paradiso è inusuale in quanto la maggior parte di loro giunge negli Inferi e se ne va terrorizzata prima di scoprire che c'è un modo per giungere fino a lì. Road si scusa con i Pirati di Cappello di paglia, spiegando che tutti i giganti sognano di diventare il dio del sole. Subito dopo molti di questi discutono animatamente su che tipo sia il dio del sole a causa delle molteplici interpretazioni dei testi sacri in quanto scritti in una lingua antica. Jarl spiega così che nessuno può sapere quale sia la giusta interpretazione, ma ad ogni modo, secondo tali scritti, il mondo è già stato distrutto due volte e dopo entrambe è stato invocato Nika, il dio del sole. Commenta che nessuno può sapere se sia stato un salvatore o abbia portato il mondo in rovina, ma sanno di certo che la sua presenza annuncia un grande cambiamento, per questo i regnanti temono il suo ritorno. Rufy si ricorda che aveva sentito tale nome e Jarl spiega che il dio del sole è diventato un simbolo di chi ha trasformato speranza e disperazione in salvezza. Prosegue dicendo che pare sia adornato da nuvole bianche, capelli e vestiti dello stesso colore, oltre a una risata contagiosa. A Rufy non interessa se tutti dicono che gli assomigli, essendo sicuro che non c'entra nulla con lui. Stansen, Hajrudin e Goldberg affermano quindi che non deve essere così sprezzante e capirebbe se fosse nato ad Erbaf, in quanto tutti lì ammirano Nika e sognano di esserlo. Jarl prosegue che valeva lo stesso anche per Loki e crede che ciò sia stato il movente per l'omicidio di Harald, ma molti giganti gli ribattono che niente può giustificarlo, per poi raccontare le sue malefatte. Jarl spiega che il re è stato assassinato nel suo castello e che era una persona saggia che cercava di connettersi con il mondo esterno per convincere le persone a vedere oltre la reputazione di Erbaf come terra di guerrieri. Un altro gigante rivela che Jarl fu trafitto cercando di fermare Loki, così lui commenta che il suo elmo lo salvò. Conclude dicendo che Loki venne poi sconfitto sei anni prima da Shanks.
Zoro prende poi in disparte Rufy e, avendolo visto strano in precedenza, si fa raccontare del suo incontro con Loki. Lo spadaccino gli fa capire che è un criminale odiato da tutti e qualunque cosa il gigante gli abbia detto, in realtà gli ha mentito. Cappello di paglia si infuria perché sottolinea che Loki sa dov'è andato Shanks, che tiene molto di rivedere, ma Zoro replica che continua a ripeterlo e forse il gigante lo ha fregato in quel modo. Rufy ribatte che non può saperlo in quanto non lo ha conosciuto, ma lo spadaccino afferma di basarsi su quanto riferito sul suo conto; lui allora dichiara che se mente, lo avrebbe massacrato.
Decidono quindi di ottenere le chiavi per liberare il gigante, ma Nami intuisce che hanno in mente qualcosa. I tre e Zeus si dirigono quindi con una svalr verso il castello di Aurust, accompagnati da Lord. Zoro dice a Rufy che gli daranno una mano con le chiavi, ma dovrà lasciare verificare loro che Loki sia affidabile. L'imperatore domanda alla ragazza per quale motivo ci sia anche Lord, la quale risponde che è diventato un suo servo. Nami si dispiace poi di avere lasciato il banchetto in loro onore, ma Lord commenta che ormai saranno già tutti ubriachi e non si ricorderanno nemmeno perché stavano festeggiando; la navigatrice gli chiede se sarebbe un problema qualora i tesori del castello sparissero, così Lord risponde che la sua vista non è granché e di certo non noterebbe nulla. Zoro capisce che è quello il motivo per la quale Nami li ha seguiti.
Intanto, i due intrusi raggiungono Loki per offrirgli di entrare nei cavalieri divini, ma lui ride e rifiuta in quanto nonostante immagina sia un onore essere invitato ad unirsi al gruppo, ciò lo renderebbe un nobile mondiale come loro. L'uomo chiede a Gunko se hanno qualche informatore, ma lei spiega che tutti coloro che erano stati inviati a Erbaf hanno segnalato un corvo gigante prima che le trasmissioni venissero interrotte, sottolineandone la debolezza. Afferma poi che ha smesso di restare a guardare e ascoltare davanti a tale impertinenza, manifestando l'intenzione di punire il gigante, anche se il collega le ribatte di non essere frettolosa. A quel punto un lupo gigante giunge dietro di i due e Loki ride, ordinandogli di mangiarli. Gunko dice all'animale di restare indietro se vuole respirare ancora per poi avvolgergli il collo e sollevarlo ricorrendo ai suoi poteri. Loki si preoccupa così l'uomo gli chiede se cambierà idea qualora risparmiassero il lupo, quindi il gigante risponde che accetterà il destino dell'amico, augurandogli una buona morte. Commenta poi che va bene piangere e arrabbiarsi, ma un guerriero non scalcia o urla mai di fronte alla morte, oltre che ingoierà tutta la rabbia e la userà quando ridurrà quel mondo in macerie.
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