Il capitolo 1142 si intitola "La cosa che mi fa paura".
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Il pellegrinaggio ai templi di Yamato, la figlia dell'orco vol. 28: "Restituisci la spada e le ragazze! Thunder Bagua!".
Riassunto[]
Un enorme serpente compare nella scuola del tricheco e l'insegnante Wolf cerca di tenerlo impegnato per permettere ai bambini di fuggire. Nella sala degli insegnanti, Blade informa Kiba e Ange dell'emergenza. Quest'ultima si chiede cosa ci faccia una creatura degli Inferi lì mentre il collega spera riescano a scappare tutti in tempo. Il preside afferma che devono chiamare i capitani.
Quando il serpente sta per divorare un bambino, Kiba lo colpisce con il suo martello e poi sopraggiunge Sauro, che si scusa per essere in ritardo e gli sferra un pugno alla testa rivestito con l'Ambizione dell'armatura. Robin e Chopper, che erano nascosti nella sua barba, sbucano e l'archeologa chiede se quella bestia è tipica dell'isola, così Sauro ribatte che ci sono animali selvaggi, ma lascia intendere non di quel tipo. I tre poi soccorrono Wolf, rimasto ferito, il quale dice al collega di stare attento, oltre a non toccare i bambini. Sauro si chiede dove sono e una bambina indica che si trovano lungo la spiaggia. Un altro gli domanda cos'hanno visto che sembra stiano camminando mentre dormono. I bambini fanno notare che i compagni sembrano addormentati e non rispondono quando chiamati, domandando loro dove stanno andando e dicendo di tornare indietro. Kiba ordina di suonare il corno per avvertire tutto il Paese. Sauro gli chiede se non sia esagerato, ma il preside gli ribatte che sta accadendo qualcosa di strano e di guardare la foresta: Sauro, Chopper e Robin rimangono increduli vedendo apparire altri mostri, chiedendosi da dove siano arrivati. Nel frattempo, un altro gigante suona il corno.
Anche i bambini sul terrazzo si addormentano e Ange tenta di svegliarli, chiedendo a chi si trova nella scuola di rimanere dentro. Sauro non capisce come sia possibile, cosa che lascia increduli anche Robin e Chopper. Quest'ultimo chiede al gigante di metterlo giù perché deve visitarli, il quale dichiara che conta su di lui; la renna afferma che la prima cosa da fare è fermare i bambini e metterli al sicuro.
Nel frattempo, Loki apostrofa gli umani come stolti se credono che lasciargli incatenata una gamba sia abbastanza per fermare la sua potenza. Aggiunge che se vogliono salvare Erbaf devono liberarlo subito dalle catene e che se pensano non possa fare nulla in quella condizione, dimostrerà loro il contrario. Inoltre dichiara che conviene si sbrighino altrimenti se colpirà qualcosa finirà in rovina: le fiamme si diffonderanno, dato che conosceranno sicuramente la debolezza di Erbaf. Prosegue dicendo che annichilirà tutti e Hajrudin gli urla di fermarsi: con il martello però provoca un fulmine che genera un incendio. Jarl intanto viene informato che un fulmine si è abbattuto a sud dell'isola, provocando un incendio, oltre che si è udito il corno. L'anziano ribatte che il fuoco è un problema e ordina di spegnerlo.
Ange rivela poi a Kiba e Sauro che si ricorda di quei mostri, infatti, quel giorno i bambini hanno fatto dei disegni di ciò che fa loro più paura: Loki, Nika, Fenrir, fantasmi, Draugr, tempeste, Níðhǫggr, Jǫrmungandr e la madre di uno di loro. Intanto Klingham spiega che i bambini dovranno camminare finché non arrivano alla nave e si domanda se i giganti riusciranno a riprenderli. Somaz ride commentando che amare significa ferirsi a vicenda e chiede a Gunko di cosa abbia paura, la quale ammette si tratta di Nika.
Personaggi[]
Criminali | Altri |
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