Il capitolo 1143 si intitola "I cavalieri divini".
Cover[]
Cover a colori: i Pirati di Cappello di paglia gareggiano a cavallo di alcuni pesci volanti.
Riassunto[]
Portando Chopper e Robin con sé, Sauro raggiunge i bambini e prova a svegliarli, sottolineando che camminano veramente nel sonno e chiedendosi cosa sia quella specie di tessuto bianco a forma di freccia. L'archeologa lo avverte di non toccare i bambini come detto da Wolf, con Chopper che sottolinea fosse ricoperto di sangue. Sauro dà loro ragione, ma afferma di non vedere nulla di sospetto ed è pericoloso lasciarli vagare in quel modo: appena prova a fermare Ilva, qualcosa gli perfora la mano, facendolo cadere a terra dal dolore. I pirati, preoccupati, gli chiedono se qualcosa lo abbia trafitto.
Nel frattempo, Ange usa un lumaltoparlante per comunicare con il villaggio occidentale, riferendo che chiama dalla scuola del tricheco e che tutti i bambini si sono addormentati e che nove di questi se ne sono andati camminando nel sonno, non riuscendo a capire cosa stia succedendo. Aggiunge che sono comparsi anche dei mostri dalla foresta e che i bambini hanno imboccato l'ottava strada dell'albero. Ubriachi, i giganti commentano che sia un disastro. Intanto, una svalr con dei pompieri parte per spegnere l'incendio, ma uno dei mostri la abbatte con una manata, lasciando tutti a bocca aperta.
Nel frattempo, i cavalieri divini mangiano su una tavola imbandita. Somaz ride dicendo che è stato meraviglioso vedere la faccia dei giganti quando sono stati infilzati dalle spine, ricordando l'espressione secondo la quale l'amore è sia rose che spine. Gunko non ne è molto entusiasta, così Somaz le dà della guastafeste, specificando che maggiore è l'amore che provano, più grande sarà il dolore inferto dalle spine, immaginando quello che proveranno i genitori dei bambini quando li soccorreranno. Specifica che verranno fatti a pezzi appena proveranno ad abbracciarli e che non potranno nemmeno essere riconosciuti dai propri figli, i quali non crederanno che i loro cari siano morti. Conclude sostenendo che anche l'assassinio sia una forma d'arte. Poiché Gunko rimane impassibile ad un'altra delle sue metafore legata all'amore, Somaz cade dalla sedia dicendole che è troppo stoica e patetica. Klingham le domanda che direzione sta facendo seguire ai bambini, così Gunko spiega che è la strada principale, che li porterà al mare di nuvole vicino al villaggio occidentale. Klingham dichiara che quella pietanza necessita di sale: appena Somaz lo pensa, il collega lo addormenta con i suoi poteri, per poi materializzare il condimento e svegliare Somaz. Quest'ultimo gli chiede se abbia fatto uscire così i mostri dalle menti dei bambini, il quale conferma prima di apprezzare il sale. Gunko spiega che la nave ormeggiata al porto è per giganti, ma dovrebbero essere in grado di realizzare un arcobaleno, per poi apprezzare il cibo. Klingham aggiunge che una volta fatto, dovranno solo tornare a Marijoa. Somaz si lamenta che la cosa è stata troppo semplice mentre Gunko afferma di essere sazia e chiede se quel pranzo sia senza calorie: Klingham conferma poiché è stato creato da un sogno. Lei dice poi a Somaz di non abbassare la guardia poiché al villaggio ha visto la nave di Cappello di paglia. I cavalieri a quel punto notano che i bambini si stanno dirigendo verso le fiamme, che si sono diffuse più velocemente del previsto, ma sostengono che se moriranno non importa poiché hanno un altro gruppo in marcia.
Negli Inferi, Loki afferma che non c'è modo che Hajrudin possa fermarlo, oltre che nessuno può brandire Ragnir. Gerd dice a Loki che non possono permettergli di fare vittime a livello del Paradiso, il quale afferma che ci saranno e che le fiamme si stanno diffondendo, quindi devono lasciarlo andare. Prosegue chiedendo ad Hajrudin se vuole che tutti muoiano, dichiarando che ucciderà i deboli che si trovano in quel livello dell'isola se non gli risponderà: il fratello gli dice di avere capito, ma Zoro lo avverte di non cascarci, mentre Rufy afferma che non ci sono alternative e di avere promesso di fermarlo qualora avesse fatto qualcosa. Hajrudin avvisa Cappello di paglia che sarebbe morto se si avvicina troppo, mentre Loki dichiara che è dunque quella la sua risposta. Gerd prova a convincerlo che se commettesse un crimine simile non potrebbe essere perdonato, chiedendogli di pensare ai bambini, mentre Zoro incita Rufy a mettere il gigante al tappeto dato che le sue ferite si stanno per riapre. Loki capisce che perderà quella battaglia prima di incassare un pugno in Gear Third, dopo il quale crolla a terra.
Loki viene incatenato nuovamente mentre Gerd lo cura, facendogli anche delle trasfusioni di sangue. La gigante ammette che non possono lasciarlo dormire lì se vogliono medicare le sue ferite, ma Hajrudin ribatte che al villaggio non dimenticano i fatti accaduti e verrebbe giustiziato. Loki chiede di essere lasciato lì poiché l'odio degli abitanti è profondo e i fatti accaduti imperdonabili. Rufy sale su uno dei suoi corni e sottolinea che sono veri, quindi Hajrudin rivela che è il simbolo degli antichi giganti e che il loro padre le aveva identiche. Poco dopo, si appresta a colpirlo con un'ascia, ma Lord tenta di fermarlo e Goldberg di calmarlo. Hajrudin afferma così che non si dimenticherà di lui dato che ha insultato sua madre e ucciso suo padre. Loki quindi dichiara che avrebbe dovuto farlo tempo fa e che è così preso dai drammi personali da non riuscire più a vedere ciò che lo circonda, sperando che non sia come tutti coloro che credono abbia ucciso il loro padre a sangue freddo. Gli chiede dunque riscontro in merito.
Personaggi[]
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