Denjiro è un samurai e membro dei Nove foderi rossi, divenuto il daimyo di Kibi.[1] In seguito alla morte di Kozuki Oden, ha assunto il nome di Kyoshiro ed è diventato un cambiavalute a capo della famiglia Kyoshiro e il proprietario di un bordello al servizio di Kurozumi Orochi. Contemporaneamente, sotto l'identità del ragazzino dell'ora del bue, commetteva numerosi furti al fine di dare del denaro ai più bisognosi.
Aspetto[]
È un uomo alto con il viso allungato, gli occhi azzurri e stretti e i capelli di colore indaco legati in una coda. Ha tatuato sulla schiena lo stemma della famiglia Kozuki.[4] Sotto copertura, portava una parrucca celeste con un grosso ciuffo e un chonmage. Indossa un kimono blu con temi circolari verdi e blu, e un largo mantello con il collo alto blu all'esterno e viola con strisce rosse all'interno. Il suo aspetto è cambiato radicalmente rispetto a vent'anni prima, infatti Denjiro ritiene che nemmeno i suoi compagni possano riconoscerlo.
A ventisette anni, portava i capelli neri legati in una coda e un paio di occhiali a lenti scure. Indossava un kimono blu con due mezze lune all'altezza del petto e dei sandali.
Dieci anni prima, indossava un kimono nero con due mezze lune all'altezza del petto, chiuso da una fascia rossa alla vita. Sopra di esso portava un cappotto leggero bianco con molte mezze lune rosa nella parte superiore.
A sei anni, indossava un kimono giallo rattoppato con dei motivi simili a foglie verdi tondeggianti e i suoi capelli erano raccolti in un codino.
Galleria[]
Carattere[]
Denjiro è sempre stato leale a Oden e alla sua famiglia sin dal loro primo incontro e si è avvicinato a Orochi solo per avvantaggiarsi nell'inevitabile guerra contro il suo esercito. Finge così di essere disposto a uccidere chiunque si opponga allo shogun, anche se solo verbalmente.[5]
Da quando è sotto copertura, ha il vizio di addormentarsi mentre parla poiché di notte ruba ai ricchi per donare ai poveri, mostrando la sua generosità. Si mostra arrogante e privo di scrupoli, dato che la sua organizzazione è dedita all'estorsione. Si preoccupa per i suoi subordinati, facendo uccidere chiunque li attacchi.
Relazioni[]
Kozuki Oden[]
Aveva un grande rispetto per Kozuki Oden, tanto che ancora prima di conoscerlo, affermò che egli fosse l'unico adulto che non disprezzava e che non fosse stupido.[6]
Kurozumi Orochi[]
Disprezzava Orochi per avere causato la morte di Oden. Si è guadagnato la sua fiducia fingendo un'assoluta lealtà per circa vent'anni aspettando il momento adatto per eliminarlo. Durante la festa dei fuochi, Denjiro decapita lo shogun per ben due volte, causandone infine la morte.
Forza e abilità[]
Fin da giovane è scaltro a truffare le persone. Col tempo, è poi riuscito a formare un'organizzazione criminale e a prendere il controllo sulla yakuza della Capitale fiorita gestendo anche un bordello. Si è guadagnato anche la fiducia di Orochi, che gli ha permesso di proteggerlo ottenendo così una grande influenza e la possibilità di mobilitare personalmente i membri dei Pirati delle cento bestie.
A detta di Kin'emon, la sua forza è tale da equivalere quella di cento uomini.[7] In combattimento, è stato in grado di fermare un fendente di Zoro e di ingaggiare senza sforzo una breve schermaglia con quest'ultimo.[8] La sua abilità come spadaccino è superiore al resto dei Nove foderi rossi.[2]
Insieme a Kin'emon, Cane-tempesta e Ashura Doji, è perfino riuscito ad infliggere una vistosa ferita ad un avversario del calibro di Kaido, un imperatore, mentre quest'ultimo era trasformato in un drago.[9] Colpendolo in solitaria è inoltre riuscito a ferirlo alle costole mentre era nella sua forma umana.[10]
Capacità fisiche[]
Ha sconfitto facilmente due uomini a mani nude, dimostrando una grande forza fisica.
Ha anche una grande agilità, tanto da intrufolarsi in alcune abitazioni per compiere numerosi furti e fuggire sui tetti, evitando sempre la cattura.
Ambizione[]
Padroneggia l'Ambizione dell'armatura ad alti livelli, tanto da riuscire a ferire un individuo del calibro di Kaido.[11] Sa anche usare l'Ambizione della percezione.[2]
Armi[]
Porta con sé una katana ed è molto abile con essa, tanto da tranciare una nave con un solo fendente.
Inoltre ne ha impugnate due contemporaneamente per imitare lo stile di Oden.[9]
Storia[]
Passato[]
In un periodo imprecisato restò orfano.
Trentanove anni prima dell'inizio della narrazione, poco dopo avere truffato un mercante, si imbatté in Kin'emon e riconobbe il piccolo cinghiale albino che l'amico aveva con sé come il cucciolo di un dio della montagna. Questo infatti giunse in città, scatenando il panico, e Kozuki Oden chiese ai due delinquenti di consegnargli il cucciolo.
Mentre il cinghiale gigante distruggeva la Capitale fiorita e ne ingoiava gli abitanti, Denjiro guardava con ammirazione Oden che cercava di convincere Kin'emon a consegnargli il cucciolo. I tre si imbatterono in uno dei banditi che avevano catturato il piccolo cinghiale, il quale rivelò che il dio della montagna aveva mangiato i suoi due complici e anche Tsuru, che avevano preso in ostaggio affinché Kin'emon restituisse loro il cucciolo. Sentendo ciò, Kin'emon corse ad attaccare l'enorme animale, che riuscì a ferire, ma venne poi sconfitto. A quel punto Oden mostrò il cucciolo per attirare il gigantesco genitore, venendo criticato dagli abitanti della città. Oden riuscì a tranciare in due l'animale, liberando le persone che aveva in precedenza ingoiato intere. Proprio in quel momento, un messaggero dello shogun consegnò a Oden la lettera che lo ripudiava ed esiliava. A seguito dell'accaduto, Denjiro pensò che avrebbe dato la vita per uno come Oden, così decise di seguirlo assieme a Kin'emon.
I due si diressero con Oden ad Hakumai, dove incontrarono Shimotsuki Yasuie e il suo nuovo servitore, Kurozumi Orochi. Sempre seguito da Kin'emon e Denjiro, Oden lasciò poi la regione e, nonostante si trattasse di una zona senza legge, si diresse verso Kuri intenzionato a duellare con il famigerato Ashura Doji. Egli decise inoltre di tenere un diario di viaggio in cui scrivere delle sue avventure in giro per la nazione: a Ringo, sfamò due bambini senzatetto, Izo e Kikunojo, che si unirono a lui; a Kibi, il vagabondo Kanjuro, che era solito rubare i capelli di cadaveri e viandanti per ricavarci dei pennelli da rivendere, tentò di fare lo stesso con lui, ma iniziò a seguirlo dopo essere stato sconfitto; a Udon, incontrò Raizo, un bandito di montagna, che aveva lasciato i Guardiani del cortile dopo essere stato rifiutato da una kunoichi e anch'egli si unì al gruppo.
Un giorno, Oden si allontanò dai suoi seguaci e si diresse da solo a Kuri e, quando questi lo realizzarono, corsero nella stessa direzione. Quando lo raggiunsero, però, egli aveva già sconfitto tutti i criminali presenti, compreso Ashura Doji, e affermò di volerne diventare il sovrano.
Ben presto, Kuri divenne una regione vivibile e lo shogun nominò Oden suo daimyo. I seguaci di quest'ultimo dunque divennero i suoi servitori.
Sei anni dopo, Oden tornò al castello seguito da Cane-tempesta, Gatto-vipera e Kawamatsu, dopo averli salvati da un gruppo di abitanti di Kuri che li riteneva essere dei demoni. Il daimyo diede loro del cibo e dopo avergli raccontato le loro storie, decise di tenerli sotto il suo servizio.
Denjiro gli fece presente che le loro finanze erano scarse e alla sua domanda specifica, Oden gli confermò che aveva prestato dei soldi ad Orochi, in quanto nonostante si fosse messo in proprio, rimaneva comunque sotto la protezione di Yasuie.
Un giorno, quest'ultimo scoprì i servitori di Oden mentre tentavano di rubare l'erario di Hakumai per aiutare il loro signore e, invece di punirli, diede loro più di ciò che volevano rubare affinché potessero accrescere la propria educazione e comprarsi dei vestiti, per non infangare il nome di Oden. E così fecero.
Ventotto anni prima dell'inizio della narrazione, quando Kozuki Sukiyaki si ammalò, tutti i servitori di Oden accompagnarono quest'ultimo nella Capitale fiorita. Nello stesso anno, conobbe Barbabianca quando naufragò nel Paese di Wa con la sua ciurma. Fu tra coloro che cercarono di convincere Oden a non lasciare la nazione, ma egli partì di nascosto, così Denjiro e gli altri vassalli si preoccuparono per la sua assenza e quella di Izo, Gatto-vipera e Cane-tempesta.
I servitori di Oden iniziarono a combattere tra loro per stabilire chi sarebbe stato il primo allievo del daimyo.[12]
Circa quattro anni dopo, Denjiro cominciò a vagare per il Paese di Wa rubando denaro e restituendolo ad altri.
Ventitré anni prima dell'inizio della narrazione, Oden fece ritorno.
Cinque anni dopo, a seguito dell'arresto di Hyogoro e l'omicidio della moglie e dei seguaci di quest'ultimo, Oden e i suoi servitori marciarono in direzione del nemico e furono intercettati dalla ciurma di Kaido nella foresta di Udon, così le due fazioni iniziarono un duro scontro, a cui si unì anche Shinobu dalla parte dei dieci samurai. Oden riuscì a ferire l'apparentemente invincibile Kaido, ma quando si accorse che Momonosuke era stato preso in ostaggio da uno dei nemici, si distrasse e venne colpito dall'imperatore, accorgendosi poi che il bambino era in realtà un impostore prima di perdere i sensi. Anche i suoi servitori furono sconfitti e incarcerati nella Capitale fiorita, mentre Shinobu venne rilasciata poiché il daimyo la indicò come propria attentatrice. I dieci prigionieri, accusati di tradimento verso lo shogun, sarebbero stati bolliti a morte tre giorni dopo.
Il giorno dell'esecuzione, arrivato al pentolone in cui lui e i Nove foderi rossi sarebbero stati bolliti vivi, Oden sfidò Kaido proponendogli di liberare chi fosse sopravvissuto entro un intervallo di tempo scelto da lui. Pur trattandosi di una procedura di esecuzione quasi istantanea, l'imperatore acconsentì a lasciare andare chi di loro non fosse morto entro un'ora. Lo stratagemma di Oden prevedeva che lui fosse l'unico immerso nell'olio bollente mentre i suoi servitori sarebbero rimasti su una tavola sostenuta da lui.
Denjiro sentì Shinobu rivelare la verità sul motivo delle bizzarre azioni compiute da Oden, fatte per salvare gli abitanti della nazione. Vide così le persone presenti all'esecuzione tornare ad acclamare il daimyo, le quali però furono uccise dagli uomini di Orochi e Kaido. Oden rivelò inoltre quanto appreso durante i propri viaggi, cioè che era stata la famiglia Kozuki a chiudere i confini del Paese di Wa e la propria intenzione di riaprirli prima dell'arrivo di una certa persona, ordinando ai Nove foderi rossi di portare avanti tale obiettivo. Passata l'ora concordata, allontanò questi ultimi, che dunque si affrettarono a raggiungere il castello di Kuri, e ormai allo stremo, lasciò che Kaido gli sparasse alla testa, uccidendolo.
Durante la fuga, Shinobu consegnò ai propri compagni delle spade con cui difendersi dagli inseguitori. Cane-tempesta e Gatto-vipera iniziarono a litigare dandosi a vicenda la colpa della morte di Oden, venendo così catturati da un gigantesco nemico, mentre Denjiro e Ashura Doji rimasero indietro ad affrontare gli inseguitori e si scontrarono poi contro Kaido, dal quale riuscirono a fuggire.[13]
Denjiro si rifugiò nel santuario di Enma dove, consumato dalla rabbia, assunse un aspetto completamente diverso. Giunto nella Capitale fiorita, iniziò a farsi chiamare "Kyoshiro" ed attirò numerosi seguaci, ottenendo il controllo della yakuza della città e insediandosi in una magione nella parte orientale della capitale. Entrò così nelle grazie dello shogun, che gli permise di proteggerlo. Iniziò poi a rubare denaro nella capitale per darlo ai più bisognosi, divenendo noto come "ragazzino dell'ora del bue".
Sette anni dopo la morte di Oden, alcune cortigiane condussero Kozuki Hiyori da lui. Rivelò così la sua identità alla ragazzina, che le raccontò di essersi separata da Kawamatsu, che l'aveva tratta in salvo. Denjiro le disse di non rivelare nulla di quanto appreso e per proteggerla le disse di farsi chiamare "Komurasaki". La fece poi diventare la più famosa cortigiana del Paese di Wa.
Molti anni dopo, quando un uomo si presentò al suo bordello per riscattare la donna, lo fece allontanare dai propri sottoposti. Spiegò inoltre a Hiyori il suo piano per "uccidere" Komurasaki nel caso ci fosse stato bisogno di allontanarla da Orochi, chiedendole di nascondere ogni giorno del sangue sotto al kimono.
Saga del Paese di Wa[]
Mentre si ubriaca nella sua magione, Kyoshiro rammenta la profezia pronunciata dalla moglie di Kozuki Oden vent'anni prima, secondo la quale nove samurai sarebbero giunti venti anni più tardi per uccidere lo shogun e aprire i confini del Paese di Wa; il suo interlocutore però afferma che i samurai della famiglia Kozuki non possono fare ritorno poiché all'epoca sono stati tutti bruciati vivi nel castello.
In seguito Komurasaki gli dà del denaro e lui le rivela che andrà a distribuirlo ad Ebisu. Quella notte compie una serie di furti nella Capitale fiorita per poi donare quanto raccolto agli abitanti del quartiere.
Il giorno seguente, Kyoshiro si sta recando al banchetto di Orochi quando Kaku lo informa della sconfitta dei suoi compagni ad opera di Sangoro. Il cambiavalute gli ordina di contattare Queen affinché invii i Sei Compagni Volanti per eliminare il venditore. Partecipa poi al banchetto, dove Komurasaki intona una canzone per intrattenere Orochi e i suoi ospiti.
Mentre Kyoshiro beve e conversa con i propri subordinati, Orochi li raggiunge e parla della profezia di Kozuki Toki, associandola ai recenti disordini avvenuti sull'isola. Mentre tutti i presenti lo deridono in silenzio, Toko non si trattiene e scoppia in una fragorosa risata, facendo infuriare lo shogun, che si accinge a trafiggerla, ma Komurasaki lo schiaffeggia e rifiuta di scusarsi facendo valere la propria ascendenza di samurai. Dopo che Orochi, ulteriormente infastidito, si trasforma e si prepara a punire la donna e O-Robi viene riconosciuta dai Guardiani del cortile di Orochi, Kyoshiro sfodera la propria katana in vista dell'imminente carneficina.
Infuriato con Komurasaki, Orochi aggredisce gli uomini presenti e poi afferra la cortigiana con le fauci, ma improvvisamente, il sottotetto crolla addosso allo shogun, che dunque lascia andare Komurasaki. Kyoshiro però la colpisce con un fendente apparentemente mortale e le trova addosso il volantino distribuito agli alleati della famiglia Kozuki.
Successivamente fa ritorno nel quartiere dei piaceri e osserva la folla piangere la morte di Komurasaki; uno dei suoi uomini gli consiglia di fare attenzione a chi potrebbe cercare vendetta per l'omicidio, ma Kyoshiro è tranquillo e afferma che lo shogun si è molto arrabbiato per il messaggio che ha trovato addosso alla cortigiana.
Quando Fukurokuju comunica allo shogun che Shimotsuki Yasuie è stato arrestato, Orochi ordina di giustiziarlo. A quel punto, Kyoshiro rivela di avere già predisposto il necessario per evitare il panico e il caos che potrebbero scaturire da un grande assembramento di persone che saranno presenti alla cerimonia funebre di Komurasaki. Orochi aggiunge così di volere assistere in persona.
Dopo l'esecuzione, Zoro attacca lo shogun, ma Kyoshiro lo protegge e ingaggia un duello con l'assalitore. Mentre altri si uniscono al combattimento, Orochi viene scortato via e ordina di sedare la rivolta anche uccidendo i presenti. Zoro è deciso a inseguire lo shogun, ma Kyoshiro lo trattiene; il pirata riesce però a liberarsi per salvare la donna sua alleata da Fujin e Raijin.
Due giorni prima delle festa dei fuochi, Denjiro fa trovare nuovamente del denaro agli abitanti di Ebisu.
Il giorno della festa dei fuochi, viene informato che spetta a lui sorvegliare la Capitale fiorita. Durante la notte, libera i mille samurai imprigionati a Rasetsu e guida cinquemilaquattrocento alleati al porto di Tokage, dove trancia una delle navi dei Pirati delle cento bestie e rivela la propria identità ai presenti.
Denjiro vede poi Kawamatsu raggiungere a nuoto Kanjuro, contro cui rivolge la sua spada; il traditore, però, crea una gru con cui fugge verso Onigashima portando Momonosuke con sé, dichiara di volere uccidere Kozuki Hiyori e semina gli inseguitori con una nuvola che li colpisce con frecce di inchiostro. Momonosuke grida così agli alleati di proseguire senza di lui e Rufy afferma che andrà comunque a salvarlo.
A quel punto Denjiro sale sul Polar Tang riunendosi agli altri Nove foderi rossi e Raizo sottolinea quanto sia cambiato il suo aspetto. Il samurai vede poi la nave rimanente dei Pirati delle cento bestie affondare alcune imbarcazioni sparando con dei cannoni a lunga gittata, tuttavia essa viene distrutta da Jinbe, il quale si presenta come nuovo membro della ciurma di Cappello di paglia.
Kin'emon spiega la conformazione di Onigashima: l'isola è circondata da montagne che si interrompono solo presso l'entrata principale, l'enorme montagna a forma di teschio contiene il castello, raggiungibile anche tramite un'entrata nascosta sul retro. La strategia, dunque, prevede che l'Alleanza ninja-pirati-visoni-samurai si divida in due gruppi che raggiungeranno separatamente l'entrata nascosta e poi assalteranno Kaido mentre è ubriaco. Denjiro fa notare che Kanjuro è a conoscenza di questo piano e dunque chiede quale sia quello nuovo, cogliendo impreparato Kin'emon: Law interviene aggiungendo che, oltre a quanto già stabilito, le ciurme di Rufy e Kidd attaccheranno frontalmente agendo da diversivo, mentre il Polar Tang passerà sotto i mulinelli fino alla parte opposta dell'isola, dove Law porterà i Nove foderi rossi all'entrata nascosta affinché si riuniscano agli altri alleati. Kin'emon concorda con il piano, ma decide di guidare uno dei due gruppi, mentre Denjiro fa lo stesso con l'altro. La Thousand Sunny è già andata avanti e, mentre Denjiro parla agli altri dei guardiani che proteggono il porto, i Pirati di Cappello di paglia li sconfiggono.
Denjiro torna poi sulla sua nave assieme a Kin'emon e mette in guardia gli alleati che potrebbero subire un attacco a sorpresa. Giunti ad Onigashima, i samurai affondano le proprie navi per impedire che vengano scoperte e poi ottengono dei vestiti analoghi a quelli dei nemici grazie al potere di Kin'emon, per confondersi tra loro.
La truppa di Denjiro procede poi sulla strada meridionale, imbattendosi in un cancello non segnato sulla mappa e Sasaki, inconsapevole del suo tradimento. Quando il pirata afferma che aveva sentito che non sarebbe venuto, il samurai gli dice di tenere la cosa per sé. Sasaki gli rivela che sta cercando la figlia di Kaido, ma a quel punto Denjiro lo fa legare e gli mostra lo stemma della famiglia Kozuki che ha tatuato sulla schiena.
In seguito si riunisce agli altri servitori di Oden e compiange Kanjuro, che vede a terra sconfitto. Denjiro è sorpreso ma felice di rivedere anche Izo. Tutti procedono attraverso l'entrata posteriore di Onigashima, raggiungono poi il palco e si scagliano contro Kaido. Mentre cadono al piano di sotto, grazie al Ciliegio fluente, riescono a ferirlo.
L'imperatore si rialza e sottolinea ai suoi nemici come sia curioso il fatto che si siano alleati con dei pirati, i quali li tradiranno appena avranno realizzato di essere in svantaggio, e che già una volta ha sconfitto Cappello di paglia. Denjiro sente però Kin'emon gridare la propria fiducia nei confronti di Rufy, colui che dominerà su tutti i mari. Prosegue dicendo che se anche loro dovessero morire, la promessa fatta ad Oden di aprire i confini del Paese di Wa sarà mantenuta.
Sentendo Rufy affermare di volerli sconfiggere tutti, Kaido si trasforma in drago e vola attraverso il soffitto, con i samurai che si aggrappano a lui, raggiungendo la sommità dell'isola. Qui, l'imperatore si rivolge ai nemici dicendo che è meglio combattere in uno spazio aperto come vent'anni prima, con la differenza che Oden non è più tra loro. Tuttavia Gatto-vipera gli risponde che si immaginavano non potesse combattere nella sua forma animale nel castello: Kaido si trova circondato dai visoni e c'è la luna piena. Jack li raggiunge assieme ad altri sottoposti, affermando che se si trovano lì è dovuto alla loro inadeguatezza, ma che non permetterà che tocchino il suo capitano. Denjiro vede Cane-tempesta, Gatto-vipera e Raizo apprestarsi a vendicarsi per quanto accaduto a Zo, ma i guardiani e i moschettieri si offrono di farlo per permettere loro di affrontare Kaido e si trasformano in sulong, dando inizio alla battaglia. Jack e tutti i suoi sottoposti vengono sconfitti, così come la maggior parte dei visoni. Kaido allora emette un potente raggio di energia, tuttavia Kin'emon riesce a tagliarlo e a ferire il nemico. I servitori di Oden infine dichiarano la propria intenzione di morire portando l'imperatore con sé. Quest'ultimo provoca dei fulmini tramite un ruggito, ma viene poi ferito in successione da Gatto-vipera, Kawamatsu, Cane-tempesta, Kikunojo e Izo. L'imperatore rilascia un'onda d'energia, ma Raizo usa una tecnica che la rinchiude in una pergamena per poi rispedirla contro al pirata. Poi Denjiro, Ashura Doji, Kin'emon e Cane-tempesta sfoderano due spade ciascuno e ricorrono alla tecnica di Oden per colpire la cicatrice di Kaido. Quest'ultimo ammette di avere rivisto Oden in loro, ma che essi non sono al suo livello e lamenta che nessuno riuscirà mai a ucciderlo. Li attacca quindi con dei fendenti d'aria, uno dei quali taglia di netto il braccio sinistro di Kikunojo e la sua spada. Vede Kin'emon cauterizzare la ferita di Kikunojo mentre Kaido loda prima la risolutezza dei samurai e poi, ritornato alla sua forma normale, afferma che le persone raggiungono la perfezione nella morte e non nella vecchiaia. L'imperatore ha poi la meglio sui samurai.
Dopo che Rufy ha raggiunto il luogo dello scontro, chiede a Law di trasportare i feriti lontano dal campo di battaglia. Il pirata li fa così arrivare nella stanza del tesoro, dove poi qualcuno si prende cura di loro. Una volta che si sono ripresi, scoprono di essere stati bendati e sentono Kawamatsu credere di avere visto un volto familiare, ma afferma che dev'essere stato un sogno. Kin'emon dice a tutti di andare dato che possono ancora combattere: a quel punto però la porta si apre e si trovano davanti il loro defunto signore, che dice loro di essere stati conciati per le feste e di essere invecchiati, cosa che li lascia increduli. Quest'ultimo rivela di avere viaggiato nel tempo grazie ai poteri di Toki, ma che ora non hanno tempo per festeggiare perché hanno un'altra possibilità di sconfiggere Kaido. Denjiro versa delle lacrime di gioia, tuttavia Ashura Doji e Raizo capiscono che si tratta di un impostore e tentano di convincere anche i loro compagni, ricordando loro che Oden è morto. Quest'ultimo ne approfitta per aggredire Kin'emon, ma Ashura Doji lo sposta con un pugno al volto e dimostra che l'avversario non sanguina quando ferito, venendo poi infilzato dalla spada di quest'ultimo. Denjiro sente il suo compagno affermare di avere sperato anche lui che fosse il vero Oden. Visto che solo i samurai conoscevano così bene l'atteggiamento e il modo di parlare del daimyo, comprendono che si tratta di un disegno di Kanjuro, così Denjiro lo attacca. Il nemico ammette di controllare tale copia da lontano, cosa che è stancante. Conscio che non vedrà la fine della guerra per essere stato ferito in modo grave, fa capire che prima di morire ucciderà Momonosuke. Kawamatsu tranquillizza così i suoi compagni dato che la voce che hanno sentito in precedenza diceva che il bambino si trova con una kunoichi. L'impostore si accinge a farsi esplodere insieme ai samurai, ma Ashura Doji lo carica, dicendo ai suoi compagni di raggiungere Momonosuke, e si getta dalla finestra portando con sé il nemico, venendo investito dall'esplosione. Denjiro e gli altri corrono verso il bambino, ma si imbattono in Jack, che ha appena sconfitto diversi visoni, così Cane-tempesta decide di rimanere indietro per affrontarlo da solo.
I servitori di Oden si imbattono in Orochi e Fukurokuju, e lo shogun li deride affermando che il tradimento di Kanjuro li abbia sconvolti, anche se quello di Kyoshiro lo abbia stupito. Poi Orochi, sicuro di vincere poiché vede i suoi avversari già feriti, si trasforma, ma tutte le sue teste vengono tagliate da Denjiro e i suoi compagni. Fukurokuju è deciso a vendicare il suo padrone, così Raizo rimane ad affrontarlo.
Successivamente, raggiunge la stanza in cui Orochi sta per uccidere Hiyori, dove dichiara che lì le cose sono un po' sfuggite di mano, decapitando lo shogun e abbracciando la donna, confortandola e complimentandosi con lei per tutto ciò che ha sopportato per arrivare a quel momento.
Quando Onigashima finalmente atterra, Gatto-vipera annuncia che Rufy ha definitivamente sconfitto Kaido e che Momonosuke ha attenuato la caduta dell'isola. Poco dopo, il vulcano sottomarino al largo di Udon erutta e Denjiro è tra coloro i quali raggiungono la Capitale fiorita, dove Momonosuke specifica di non essere Kaido e che quest'ultimo è stato sconfitto, per poi ritrasformarsi in umano. I presenti riconoscono Komurasaki e Kyoshiro, notando che ha dei capelli diversi. Lui replica che è una lunga storia e declama l'arrivo del nuovo shogun del Paese di Wa. Kin'emon sottolinea ai due come la loro fama li preceda, domandandosi se gli abitanti si ricorderanno anche di loro: i restanti servitori di Oden sopravvissuti si fanno dunque riconoscere. Denjiro osserva così la folla preparare le videolumacamere per trasmettere l'insolito evento in tutto il Paese di Wa, i cui abitanti vedono avverarsi quanto predetto da Toki vent'anni prima.
I servitori della famiglia Kozuki e Hiyori si inchinano a Momonosuke, che pronuncia un discorso in cui si presenta come figlio di Oden e dichiara l'inizio di una nuova era di pace e prosperità per il Paese di Wa senza fame né schiavitù, annunciando la vittoria dell'Alleanza ninja-pirati-visoni-samurai su Kaido e Orochi. Proclama quindi di essere il legittimo shogun e che ritrasformerà la loro nazione morente in un paradiso, così tutti i cittadini lo acclamano. Denjiro dunque piange di gioia.
Partecipa poi ai festeggiamenti per la vittoria, durante i quali però lui è tra coloro i quali percepiscono un estraneo che si avvicina minacciosamente alla Capitale fiorita. Denjiro decide che devono occuparsene senza che Rufy e gli altri lo scoprano, così assieme a Raizo, Kawamatsu, Cane-tempesta, Gatto-vipera e Shinobu intercetta l'uomo, che dice loro di non intralciarlo, mentre essi lo riconoscono come un membro della Marina e dunque nemico dei loro alleati pirati. L'avversario inizia a scatenare i propri poteri e chiede cosa credono di saperne del mondo esterno al Paese di Wa, le cui divinità sono i draghi celesti, affermando che se non fanno parte del Governo Mondiale non hanno alcun diritto, per poi rivelare quale sia il suo frutto del diavolo ed elogiandone i poteri. Dichiara quindi che l'uomo ha la necessità di creare esseri socialmente inferiori ed è grazie a Paesi non affiliati come quello che ciò è possibile in quanto garantiscono la discriminazione, aggiungendo che quindi non violerebbe la legge anche se uccidesse migliaia di abitanti locali, cosa che è disposto a fare pur di catturare Cappello di paglia, sfidandoli. Yamato tuttavia li raggiunge e replica al nemico che ciò che ha detto è imperdonabile, colpendolo alla testa con la sua arma. Aramaki viene ferito e le chiede chi sia. Proclamando che non permetterà a nessuno di rovinare i festeggiamenti per la libertà ritrovata dopo vent'anni di tirannia, Yamato si presenta come figlio di Kaido, sorprendendo l'avversario. Momonosuke sopraggiunge in forma di drago e dà ragione alla ragazza, sostenendo che non gli permetteranno di dare fastidio ai loro salvatori e tenta di attaccarlo con un'onda di energia, fallendo, così lo morde e lo spinge per allontanarlo dalla capitale, tuttavia afferra quest'ultimo con dei rami giganteschi, il quale rifiuta l'aiuto di Yamato nonostante stia avendo la peggio.
Raizo rilascia delle fiamme contro l'ammiraglio, che finge di prendere fuoco ma rimane indenne, trafiggendo il ninja e disidratandolo. L'avversario a quel punto afferra anche Denjiro e gli altri con i suoi poteri, ribandendo che è disposto ad andarsene se gli verrà consegnato Cappello di paglia. Yamato suggerisce di chiedere aiuto proprio a quest'ultimo e alla sua ciurma, che vincerebbe di sicuro, ma Momonosuke replica che l'onere di difendere il Paese di Wa è loro, cosa che non sarebbero mai in grado di fare affidandosi ad altri, frase che lo rende orgoglioso dello shogun. Quest'ultimo quindi grida al nemico di andarsene e, inaspettatamente, riesce a emettere due onde d'energia che trafiggono e incendiano il corpo vegetale dell'ammiraglio, liberando Denjiro e gli altri. Lui quindi sottolinea che l'attacco era proprio come quello di Kaido. Il nemico però si ricompone in un altro punto e si prepara a fare sul serio, tuttavia si ritira quando percepisce la presenza di qualcuno. Denjiro soccorre quindi Raizo.
Successivamente, Hitetsu rivela di essere in realtà Kozuki Sukiyaki, il quale intuisce che alcuni dei servitori di suo figlio, tra cui Denjiro, avevano già capito quale fosse la sua vera identità, cosa che essi confermano. L'ex shogun chiede poi di essere ospitato lì, ma senza divulgare la notizia della sua sopravvivenza, spiegando che saranno loro a forgiare la nuova era. Kin'emon così acconsente a nome del gruppo.
Alcuni giorni dopo, i Pirati di Cappello di paglia, pronti a riprendere il loro viaggio, lo salutano.
Viene poi nominato daimyo di Kibi.[1]
Il pellegrinaggio ai templi di Yamato, la figlia dell'orco[]
Quando Yamato raggiunge Kibi, alcuni bambini la colpiscono con delle pietre, ma Denjiro li intrappola in una rete, dicendo alla ragazza che infliggerà loro il giusto castigo.[1] Li costringe quindi a condividere dell'oden con Yamato.
Differenze tra manga e anime[]
Passato[]
Quando Oden chiese a Denjiro e Kin'emon per quanto ancora lo avrebbero seguito, nell'anime si trovavano su un ponte, mentre nel manga in campagna.[14]
Ventotto anni prima dell'inizio della narrazione, ci fu un'iniziale ostilità tra i servitori di Oden e i Pirati di Barbabianca. Dopo che il capitano respinse il daimyo, i suoi samurai lo legarono con la sua shimenawa e lo trascinarono via, rinchiudendolo in una stanza del suo castello.[15]
Viene mostrato quando i servitori di Oden discussero su chi avrebbe imparato il suo stile.[16] Successivamente, il daimyo spiegò loro l'importanza di proteggere la nazione.[17]
Il combattimento contro la ciurma di Kaido avvenuto diciotto anni prima dell'inizio della narrazione è stato esteso,[18] durante il quale si scontrò con King.[19]
Dopo avere seminato alcuni invasori nascondendosi nei cespugli, i Nove foderi rossi si interrogarono sul da farsi.[20]
Viene mostrato quando Denjiro venne consumato dalla rabbia.[21]
Saga del Paese di Wa[]
Mentre afferra la sua spada, Denjiro sorride in modo minaccioso e poi ride follemente. Nel manga Kyoshiro trova il messaggio di Kin'emon nella mano di Komurasaki, mentre nell'anime è sul pavimento.
Il samurai si arrabbia quando Orochi ordina di giustiziare Tonoyasu.[22]
Il combattimento tra Kyoshiro e Zoro è esteso. Poi il samurai si dilegua all'arrivo dei Guardiani del cortile di Orochi.[23]
Dopo avere raggiunto il porto di Tokage, spezza le frecce d'inchiostro scoccate da Kanjuro.[24] Una volta iniziata l'invasione, viene specificato che le catene che usa per bloccare Sasaki sono fatte di agalmatolite.[25]
I servitori di Oden eliminano diversi nemici prima di raggiungere il palco.[26] Dopo essere sprofondati nel sottosuolo, vengono allontanati da Kaido tramite un'onda d'urto generata da quest'ultimo.[27] Il loro combattimento contro l'imperatore sul tetto del castello è stato esteso.[16] Poi Denjiro festeggia poiché crede di avere sconfitto Kaido.[28] Inoltre la scena in cui quest'ultimo ha la meglio sui servitori di Oden è estesa.[29]
Lo scontro tra i samurai e Orochi è esteso, durante il quale quest'ultimo viene decapitato sette volte e non sei come nel manga.[17]
Viene esteso il momento in cui decapita Orochi per salvare Hiyori,[30] così come la sua reazione al messaggio di Gatto-vipera relativo alla vittoria di Rufy e quando raggiunge la Capitale fiorita.[31] Viene anche allungata la scena in cui viene riconosciuto dai presenti, ai quali rivela la sua vera identità.[32]
Viene esteso il momento in cui si gode la festa prima di lasciarla appena percepisce la presenza di Aramaki, così come quando affronta quest'ultimo[33][34] e la sua conversazione con Sukiyaki.[35]
Raggiunge Rufy nel luogo in cui si trovavano le rovine del castello di Oden assieme a Shinobu e agli altri vassalli dello shogun, ad eccezione di Kin'emon. I samurai pensano alle morti di Izo e Ashura, e poi lo ringraziano e si salutano.[36]
Curiosità[]
- La sua sagoma ricorda quella con cui era stato inizialmente introdotto Kanjuro.
- Il suo personaggio di copertura è ispirato al protagonista di un romanzo giapponese intitolato Inemuri Kyoushirou.[37]
- Inemuri, il suo soprannome in giapponese, indica l'usanza comune di schiacciare pisolini, anche in posti pubblici, al termine della giornata lavorativa.
- Il ragazzino dell'ora del bue è ispirato a Nezumi Kozō, un ladro giapponese che, dopo essere stato giustiziato, divenne celebre come un eroe popolare che rubava ai ricchi per dare ai poveri, similarmente all'inglese Robin Hood.
- Il suo cibo preferito sono i tendini di manzo, i quali sono uno dei principali ingredienti dell'oden,[3] che era anche il nome del daimyo di cui era un vassallo.
Note
- ↑ 1,0 1,1 1,2 1,3 Vol. 110, capitolo 1120.
- ↑ 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 One Piece Vivre Card.
- ↑ 3,0 3,1 SBS del volume 96.
- ↑ Vol. 97, capitolo 982 ed episodio 989.
- ↑ Vol. 93, capitolo 933 ed episodio 928.
- ↑ Vol. 95, capitolo 961 ed episodio 961.
- ↑ Vol. 91, capitolo 921 ed episodio 911, Kin'emon lo afferma.
- ↑ Vol. 94, capitolo 944 ed episodio 942, Denjiro affronta Zoro.
- ↑ 9,0 9,1 Vol. 98, capitolo 992 ed episodio 1004, Kaido viene ferito sulla sua cicatrice.
- ↑ Vol. 99, capitolo 996 ed episodio 1010.
- ↑ Vol. 98, capitolo 987 ed episodio 996, i servitori di Oden feriscono Kaido.
- ↑ Vol. 98, capitolo 992, Toki lo rivela.
- ↑ Vol. 92, capitolo 922 ed episodio 913.
- ↑ Episodio 961.
- ↑ Episodio 963.
- ↑ 16,0 16,1 Episodio 1004.
- ↑ 17,0 17,1 Episodio 1026.
- ↑ Episodio 971.
- ↑ Episodio 972.
- ↑ Episodio 975.
- ↑ Episodio 976.
- ↑ Episodio 938.
- ↑ Episodio 943.
- ↑ Episodio 980.
- ↑ Episodio 989.
- ↑ Episodio 995.
- ↑ Episodio 996.
- ↑ Episodio 1005.
- ↑ Episodio 1010.
- ↑ Episodio 1075.
- ↑ Episodio 1077.
- ↑ Episodio 1078.
- ↑ Episodio 1081.
- ↑ Episodio 1082.
- ↑ Episodio 1083.
- ↑ Episodio 1084.
- ↑ SBS del volume 92.
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Personaggi e gruppi apparsi
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