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"Ener" è un articolo completo ed esauriente!

Ener è un nativo di Bilca e l'ex dio di Skypiea.

Aspetto[]

È abbastanza alto, dal fisico asciutto e muscoloso, ed ha una carnagione molto chiara. Al contrario degli abitanti del cielo, sulla schiena non possiede ali, ma quattro tamburi con raffigurate delle tomoe, da cui può generare tre bestie elettriche. Questi strumenti sono molto simili a quelli posseduti da Raijin, il dio del tuono nella mitologia giapponese. Altra peculiare caratteristica di Ener sono i suoi lobi notevolmente allungati, al termine dei quali sono attaccati degli orecchini d'oro. Ha dei biondi capelli ricci,[3] che copre con una cuffia bianca fatta di tessuto.[4]

Ha sempre il torso nudo ed indossa dei pantaloni in stile orientale di colore arancione con striature nerastre che terminano stringendosi presso le caviglie. Attorno alla vita ha invece due fasce, una celeste e l'altra blu. Non porta le scarpe, però indossa una grande quantità di braccialetti, anelli e cavigliere, tutti d'oro.

Carattere[]

Ener complesso di Dio

Ener convinto di essere un Dio.

Ener pensa a se stesso come a un dio invincibile e immortale, pertanto si sente in diritto di appropriarsi o di distruggere qualsiasi cosa egli voglia. È una persona arrogante, egocentrica, sadica e totalmente priva di scrupoli, anche quando si tratta di uccidere altri esseri viventi. Il suo stile di vita si basa sul più completo relax e sulla totale noncuranza di ciò che gli accade intorno, dato che grazie ai poteri del Rombo Rombo si ritiene al sicuro da qualsiasi genere di pericolo. Anche nel bel mezzo di una battaglia, il suo comportamento è completamente rilassato. Durante il duello con Kamakiri, infatti, finge di dormire per umiliarlo e per dimostrargli la sua netta superiorità.[5]

La sua arroganza e il suo delirio di onnipotenza lo portano a cercare di agire anche come un dio. Infatti non solo sfrutta i suoi poteri per regnare con il pugno di ferro, ma anche per spiare i suoi sudditi così come giustiziarli sul posto nel caso si senta offeso dalle loro azioni o parole. Cerca perfino di enunciare delle profezie che poi tenta lui stesso di far diventare realtà in modo da provare il suo status di divinità, come quando rivelò il risultato della guerra nell'Upper Yard,[6] solo per poi intervenire e alterare il corso dei combattimenti a suo favore, nonostante poi la sua profezia sia risultata lo stesso falsa.

Nel caso in cui si ritrovi davanti ad un avversario in grado di mettere in discussione la sua totale supremazia, Ener si dimostra impreparato, come quando scopre che Rufy è immune ai suoi fulmini o quando Wiper usa il Reject Dial con l'agalmatolite per annullare la sua intangibilità. In quel caso ostenta una falsa sicurezza e tenta di comprare l'avversario, ma quando Wiper gli urla che intende morire con lui, viene preso dal panico. Quando invece si rianima poco dopo, replica che spaventare un dio come lui è impossibile, perché lui stesso è la paura.

È comunque in grado di riconoscere i meriti altrui, tanto da rimanere colpito dalle competenze archeologiche di Nico Robin, che in poco tempo ha scoperto tutto ciò di cui lui era venuto a conoscenza in sei anni di ricerche. Ha anche apprezzato il coraggio di Rufy per averlo voluto affrontare di persona.

Relazioni[]

Alleati[]

Sacerdoti di Ener[]

I sacerdoti di Ener erano i suoi più potenti subordinati. Nonostante egli si interessasse poco delle loro sorti, i quattro credevano invece genuinamente in lui. Quando è venuto a conoscenza della loro sconfitta, Ener non si è dimostrato particolarmente sorpreso, affermando al contrario come la loro presenza sarebbe stata dannosa per il regno che egli intendeva creare sul Warth fatato.

Automi[]

Gli automi sono robot che Ener incontra sulla Luna. I primi di cui fa conoscenza sono i quattro che provengono da Karakuri. Dopo avere sconfitto i Pirati dello spazio, loro nemici, Ener incontra in seguito degli automi simili nella città sotterranea del satellite, che ripristina involontariamente grazie ai suoi poteri. A questo punto, i robot si mettono al suo servizio, aiutandolo a creare l'impero lunare che desiderava.

Nemici[]

Shandia[]

Avendo sottratto la terra agli Shandia, ha generato in loro un odio profondo nei suoi confronti.

Gan Forr[]

Ener ha sconfitto e spodestato Gan Forr quando quest'ultimo era dio di Skypiea. I due si disprezzano a vicenda: Ener considera Gan Forr un povero vecchio e quest'ultimo considera il primo un pazzo privo di scrupoli.

White Berets[]

Gli White Berets componevano la sua milizia di basso livello quando era il dio di Skypiea. Quando però scoprono che lui progetta di distruggere l'isola, si ribellano e cercano di portare in salvo la popolazione.

Forza e abilità[]

In qualità di dio di Skypiea, Ener aveva il pieno controllo su tutta l'isola del cielo, dove era profondamente temuto da tutti i suoi abitanti. Infatti, la paura di quest'ultimi era tale da considerarlo non come un semplice leader, ma come un vero e proprio dio.

Grazie al suo frutto del diavolo e alla sua abilità nel controllare il mantra, Ener è considerato un individuo estremamente potente. È stato infatti definito più volte sia dai suoi nemici che dai suoi stessi alleati come un essere invincibile[5][7] e onnipotente.[8] La sua forza è tale da permettergli di sconfiggere i più forti componenti dei Pirati di Cappello di paglia, tra cui Zoro, Sanji e Nico Robin, con grandissima facilità. Con la stessa facilità ha anche sconfitto Wiper, il più forte guerriero tra tutti gli Shandia, il precedente dio Gan Forr ed abbattuto Nola, un pitone dalle enormi dimensioni.[9] Il solo motivo che ha permesso a Rufy di sconfiggerlo è infatti la sua immunità agli attacchi elettrici. Ciononostante, durante il loro primo scontro, Rufy non è riuscito comunque ad avere la meglio su Ener, che grazie alla duttilità dei suoi poteri è riuscito a scaraventare il pirata giù dalla sua arca.[10]

Ha dimostrato di essere anche molto astuto tanto da capire solo ascoltando le parole di Nico Robin, che la campana d'oro non si trovava sull'Upper Yard, ma in cima al Giant Jack. È inoltre riuscito subito a modificare il suo stile di combattimento durante il suo primo scontro con Rufy. Infatti, dopo avere appurato che il fulmine non aveva alcun effetto sul corpo di gomma del pirata, è riuscito al meglio a sfruttare le debolezze del suo avversario: ovvero le armi da taglio e il calore.

È inoltre un abile manipolatore, tanto da approfittare della guerra centenaria tra gli Shandia e gli abitanti di Skypiea per alimentare il loro odio reciproco ed evitare che le due fazioni si alleassero contro di lui. Ha anche dimostrato di possedere una vasta conoscenza di meccanica e tecnologia, dato che ha progettato lui stesso la sua arca Maxim.

Conosce infine le differenze tra i Rogia e i Paramisha.[11]

Capacità fisiche[]

Ener possiede una grandissima forza fisica, che dimostra bloccando senza alcuna fatica un fendente di Zoro col suo bastone. È anche estremamente agile e veloce, capace di compiere capriole all'indietro con una sola mano e ad evitare, anche senza ricorrere al suo frutto del diavolo, la maggior parte degli attacchi nemici, come quelli di Gan Forr e Rufy.

È anche dotato di una buona resistenza fisica, tanto da non cedere, seppure subendo molto, a buona parte degli attacchi di Rufy.

Frutto del diavolo[]

Lente Per maggiori informazioni, vedere Rombo Rombo
Rombo Rombo

Ener utilizza i poteri del Rombo Rombo.

Ener ha mangiato il frutto del diavolo Rombo Rombo di tipo Rogia. Ciò gli permette di utilizzare una gran quantità di attacchi basati sull'elettricità. Oltre a questo, può rendersi intangibile, muoversi alla velocità del fulmine, spostarsi attraverso i conduttori elettrici e, nel caso in cui il suo cuore si fermi, è in grado di autopraticarsi inconsciamente un massaggio cardiaco con la sua elettricità.[12] A causa di tutte queste caratteristiche, il Rombo Rombo, come afferma la stessa Nico Robin, ha la fama di essere invincibile.[7]

Mantra[]

Ener sa utilizzare l'Ambizione della percezione, nota a Skypiea come Mantra. Tale abilità gli permette di prevedere con grande facilità gli attacchi nemici, come dimostrato nel suo primo scontro con Rufy. Inoltre, emettendo onde elettromagnetiche grazie al suo frutto del diavolo, può persino udire le conversazioni di persone molto distanti da lui. La combinazione di questi due poteri lo rende praticamente del tutto onnisciente sui fatti che avvengono in tutta Skypiea.[13]

Armi[]

Lente Per maggiori informazioni, vedere Nonosama
Nonosama

Il bastone di Ener.

Ener possiede il Nonosama, un bastone d'oro che egli può rimodellare a piacimento fondendolo e plasmandolo con i suoi poteri elettrici. Fondamentalmente lo utilizza per eliminare chi non ritiene degno di essere ucciso con i suoi fulmini, ma contro Rufy è costretto ad usarlo data la sua capacità isolante verso l'elettricità. In questa occasione Ener si è dimostrato molto abile nel maneggiare tale arma, tanto da riuscire a mettere più volte alle strette il pirata.

Storia[]

Passato[]

Guerrieri di Ener

Ener e i suoi seguaci conquistano Skypiea.

Ener nacque e crebbe nell'isola del cielo Bilca. Sei anni prima dell'inizio della narrazione però, distrusse la sua terra natia, non dimostrando alcun legame affettivo verso di essa, dopo avere mangiato il frutto del diavolo Rombo Rombo ed avere cominciato a pensare di essere un dio. Con i suoi seguaci si diresse poi a Skypiea, altra isola del cielo, affrontando e sconfiggendo Gan Forr, dio in carica, e usurpandone la posizione.

Ener instaurò così un regno di terrore e di paura a Skypiea. Il titolo di dio, che prima era solo simbolico, assunse un valore letterale, tanto che tutti gli abitanti dell'isola furono costretti a venerarlo come una divinità. Chiunque parlasse male di lui subiva infatti il suo giudizio divino. Nel corso dei sei anni del suo regno il dio studiò la storia dell'Upper Yard e si fece costruire dagli ex subordinati di Gan Forr una grandiosa arca, Maxim, con cui potere raggiungere il Warth fatato che Ener considerava il luogo adatto in cui costruire un nuovo impero in cui sarebbero vissute solo le persone da lui elette.

Saga di Skypiea[]

Ener usa il giudizio divino su un uomo che stava cercando di fuggire dai quattro sacerdoti.

Quando Konis rivela di avere tradito i Pirati di Cappello di paglia per timore di Ener, il dio usa il giudizio divino sulla ragazza colpevole di avere inizialmente ospitato i pirati e di avere confessato il suo voltafaccia ai suoi nuovi amici.

Ener Sanji Usop

Ener fulmina Sanji e Usop.

Dopo la sconfitta di Satori, avvenuta per mano di Rufy e Sanji, Ener riunisce i tre sacerdoti superstiti nella sua residenza personale. Qui, approfittando di un nuovo attacco degli Shandia, i quali hanno saputo della mancanza di un sacerdote, il dio indice un gioco di sopravvivenza tra tutte le fazioni, ovvero i pirati, gli Shandia e i suoi cinquanta guerrieri sacri, oltre a se stesso, i suoi sacerdoti e il vecchio Gan Forr, per un totale di ottantuno partecipanti. Ener prevede che i sopravvissuti saranno alla fine soltanto cinque, e questi saranno i prescelti per accompagnarlo nel Warth fatato, laddove creare un nuovo grandioso impero. Sentendosi in dovere di partecipare attivamente appare sulla Going Merry e attacca Sanji e Usop facendogli perdere i sensi, dopodiché rivela a Gan Forr di essere in partenza per il Warth fatato e se ne va.

Ener attacca Kamakiri

Ener sconfigge Kamakiri.

In seguito viene raggiunto da Kamakiri. Nonostante i suoi sforzi il guerriero non può niente contro l'intangibilità e la potenza di Ener, venendo dunque battuto. L'attacco che il dio ha utilizzato per sconfiggere Kamakiri ha però avuto l'effetto collaterale di eliminare anche altri venti partecipanti alla battaglia, compresi i suoi uomini.

Riappare nella zona in cui Ohm tiene la sua prova del ferro, in cui al momento si trovano Wiper, Zoro e Gan Forr. All'esterno dell'area della prova Laki cerca di avvertire Wiper che il dio è imbattibile, ma viene prontamente neutralizzata da Ener. Dopodiché il dio scompare di nuovo.

In seguito Ener incontra Nico Robin alle rovine di Shandora, alla quale rivela di avere già sottratto alla città tutto l'oro di cui disponeva, ma rimane incuriosito e interessato quando l'archeologa si lascia sfuggire un riferimento all'antica campana d'oro.

Pagaya e Konis incontrano poi uno dei soldati di Ener, ferito, il quale li avverte che il dio ha intenzione di distruggere l'intera Skypiea; questi viene però colpito dal giudizio divino di Ener, il quale ha captato la conversazione. Il guerriero e Pagaya rimangono coinvolti, mentre Konis riesce a scansarsi e decide quindi di avvertire gli abitanti dell'isola nel cielo dell'imminente pericolo.

Gan Forr Wiper Zoro Robin vs Ener

Gan Forr, Wiper, Zoro e Robin affrontano Ener.

A questo punto Ener distrugge le nuvole presenti sopra lui e Robin e fa precipitare i sopravvissuti tra le rovine di Shandora. Annuncia ai presenti che, a tre minuti dal termine del survival, essi sono in sei: Ener stesso, Wiper, Zoro, Robin, Gan Forr e Nami. Per fare avverare la sua profezia, quindi, uno di loro dovrà essere eliminato. Quando egli chiede ai rimanenti chi preferiscano che se ne vada, tutti decidono all'unanimità che ad essere liquidato dovrà essere il dio. Ridendo per la loro scelta, Ener spiega loro perché ha deciso di distruggere Skypiea: secondo lui è innaturale che le persone vivano in cielo ed è suo compito, in quanto divinità, fare in modo che l'ordine dell'universo venga rispettato.

Ener sconfigge Gan Forr

Ener sconfigge Gan Forr.

In risposta Gan Forr lo attacca, venendo però battuto con estrema facilità. Quando Robin, poi, gli dice che non può distruggere tutto a caso, soprattutto se il suo obiettivo è trovare la campana d'oro, Ener le risponde che lui sa già dove si trova, dopodiché la attacca e sconfigge. Anche Zoro tenta di aggredire il dio con tutta la potenza delle sue tecniche, ma non riesce a fargli neanche un graffio, venendo a sua volta messo fuori gioco. Quando è il turno di Wiper, però, lo Shandia utilizza un pezzo di agalmatolite per privare l'avversario dei suoi poteri, attaccandolo poi con il suo Reject Dial e riuscendo a fermargli addirittura il battito cardiaco. Ener riesce però a fare ripartire il suo cuore autopraticandosi un massaggio cardiaco grazie ai poteri del suo frutto del diavolo e sconfigge anche Wiper.

L'unica persona rimasta è quindi Nami che, pur di avere salva la vita, finge di accettare l'invito del dio ad andare con lui sul Warth fatato. Così Ener fa strada alla ragazza fino a Maxim, la sua imponente arca d'oro, costruita con l'oro proveniente da Shandora.

Prima che Ener possa mettere in moto Maxim Rufy, liberatosi dal ventre di Nola e giunto fin lì con l'aiuto del Mantra di Aisa, vi fa irruzione. Come prima cosa il dio cerca di attaccare Cappello di paglia con i suoi fulmini, non sortendo però alcun effetto. Inizialmente Ener pensa che il ragazzo abbia schivato il colpo, ma dopo un nuovo attacco andato a vuoto capisce che qualcosa non va. La spiegazione è che Rufy, avendo mangiato il frutto Gom Gom ed essendo diventato di gomma, immune all'elettricità. Ener ne rimane scioccato, non immaginando che potesse esistere qualcuno in grado di resistere al suo potere.

Rufy Ener

Rufy colpisce Ener.

Ciononostante la lotta prosegue senza esclusioni di colpi, ed Ener prevede ed evita la maggior parte degli attacchi utilizzando il mantra. Per rendere meno prevedibili i suoi colpi, dunque, il ragazzo di gomma spedisce i suoi pugni contro le pareti dell'arca, in modo che, rimbalzando, assumano traiettorie incontrollabili. Ener usa così i suoi poteri per fondere il Nonosama al fine di renderlo un tridente con cui trafiggere l'avversario. Ener riesce infine a prevalere: grazie al suo corpo fatto di elettricità, infatti, si sposta attraverso l'oro di cui è fatta l'arca, aggredendo Rufy da diverse angolazioni, e riesce persino a intrappolare il braccio destro del ragazzo in una grossa sfera d'oro che aveva ottenuto fondendo una statua. Dopodiché il dio butta il pirata giù dall'arca.

A questo punto, Ener mette in moto Maxim, iniziando a concretizzare il suo piano di distruggere Skypiea. Tramite il potenziamento delle sue capacità per mezzo dell'arca Ener crea una massiccia nube di consistenza elettrica con cui distrugge Angel Island. A questo punto il dio ne crea una ancora più gigantesca, che dirige su Upper Yard. Nami, però, che fino ad allora aveva finto di volersi unire a Ener, si ribella a lui preparandosi a combatterlo con il Clima Takt.

Nel frattempo Sanji e Usop, ancora sulla Going Merry, si riprendono. I due decidono di andare a salvare Nami, riuscendo a salire sull'arca in volo. Mentre Usop distrae Ener, Sanji distrugge i marchingegni che consentono a Maxim di volare. Così, mentre il dio lascia perdere gli amici di Rufy per riparare il sabotaggio, questi ultimi ne approfittano per fuggire, saltando giù dall'arca. Ener riesce comunque a ridimensionare i danni, scatenando inoltre una pioggia di fulmini su Skypiea.

Ener quindi ride affermando che quella sia l'Apocalisse, una sublime visione.

Dopo avere riso nuovamente dichiara che quello è il cielo, il dominio di dio, mentre tutto il resto è polvere: uomini, piante e terra, che devono tornare dove è giusto che stiano. Prosegue dicendo che tutto ciò possa tramutarsi in pioggia che precipiti nel mare blu, lanciando altre scariche. Ride quindi ancora, sostenendo che quello è il suo volere divino e dato che gli Shandia provenivano da quel mare, afferma che saranno felici di ritornarvi, augurando loro un buon viaggio nel mondo inferiore: ne distrugge quindi il villaggio con un fulmine. Colpita anche Angel Island, guarda gli abitanti scappare paragonandoli ad angioletti che fuggono come un nugolo di formiche impazzite. Afferma quindi che Skypiea deve tornare alle sue origini, colpendo con un fulmine alcune delle imbarcazioni usate dalle persone per mettersi in salvo. Dichiara poi di avere bei ricordi legati alla sua residenza, ma ormai non gli serve nemmeno quella, così come la grande Shandora, colpendole entrambe con un enorme fulmine. Aggiunge di volere ancora una cosa da quel luogo, ossia la grande campana d'oro. Poco dopo afferma di sentire l'avvicinarsi di due voci ben distinte.[14]

Ener usa quindi Maxim per salire fino sopra al Giant Jack, dove afferma di essere più che certo che nessuno si è mai spinto oltre il santuario del dio per cercare qualcosa, almeno negli ultimi quattrocento anni, domandandosi dove sarà la campana d'oro mentre prova ad individuarla. Poco dopo nota che Rufy ha raggiunto i resti di quella che è stata la sua dimora, ammettendo che è notevole il fatto che ci sia riuscito nonostante il peso sul groppone della sfera d'oro. Quando il pirata gli grida di non muoversi per poi maledirlo, Ener lo apostrofa come una pulce fastidiosa e spezza la parte superiore del Giant Jack con un fulmine; ride poi vedendo Rufy precipitare, che riesce tuttavia ad arrestare la caduta avvolgendo il braccio attorno alla pianta, così Ener gli domanda come sarebbe riuscito a salire fin dove si trova. Il pirata lo maledice di nuovo, ma lui gli replica di starsene lì buono in quanto gli mostrerà qualcosa di veramente interessante. Usa quindi il suo potere per raggiungere le nuvole.

Crea quindi una nuvola sferica di scariche elettriche che fa scendere fin sopra Angel Island. Stando su di essa, Ener ride e dichiara che impareranno una buona volta che il cielo gli appartiene, oltre che vedranno la potenza che lui e la sua arca sono in grado di sprigionare. Fa poi in modo che la sfera si abbatta su Angel Island, annientandola completamente. A quel punto ride e commenta che sia una cosa sublime alla vista, oltre a sottolineare che è così che dovrebbe essere il cielo.[15]

Fa quindi ritorno su Maxim e con il piede toglie la mano con cui Rufy si era aggrappato al bordo, per poi ridere e domandargli chi gli abbia dato il permesso di salirci. Il nemico precipita quindi sulla nuvola sottostante, dove Nami lo raggiunge così Ener chiede loro cos'abbiano da dire dell'isola, che definisce insulsa, sparita dal cielo e alla ragazza se ora intende fargli le fusa come una gattina per implorarlo di portarla con lui. La navigatrice gli ribatte quindi per chi l'abbia presa. Pensando alla gigantesca sfera piena di saette che genererà, Ener afferma che una volta ottenuto ciò che vuole, scatenerà un caos tale da disintegrare tutta Skypiea e che non permetterà a nessuno di scappare, incluse le diverse voci che ha percepito e che si trovano sotto di loro. Prosegue dichiarando che distruggerà quello stupido Paese inadatto al cielo, cosicché ogni cosa sarebbe tornata al suo posto, ribadendo che quello è il suo volere come dio. Rufy grida quindi che non gli avrebbe permesso di fare i suoi sporchi comodi e riprende a risalire di corsa il Giant Jack, ma arrivato sulla cima, Ener scaglia un fulmine che lo fa nuovamente precipitare. Mentre fa salire di quota Maxim, dà l'addio al pirata, che definisce ridicolo pupazzo di gomma, sostenendo che non si sarebbero visti mai più, oltre che deve starsene buono e tranquillo ad aspettare la fine, concludendo che ormai niente e nessuno può fermarlo. Vedendo Rufy tentare nuovamente di raggiungerlo con un waver, Ener colpisce il Giant Jack con un fulmine che fa cadere per l'ennesima volta il nemico, cosa che lo fa ridere.

Con dei fulmini distrugge poi la porta del paradiso, facendola sparire. Giunge quindi sulla nuvola dove si trova la campana d'oro, affermando che è fantastica. Entusiasta, dichiara che dunque è quello l'orgoglio della leggendaria città di Shandora; aggiunge che la campana che per quasi quattrocento anni ha segnato l'inizio di mille battaglie sia meravigliosa e che la porterà con lui per avvisare tutti dell'arrivo del dio al Warth fatato.

Crea poi una gigantesca nuvola sferica di saette dieci volte più grande della precedente e ridendo dà l'addio a Skypiea. Scaglia quindi dei fulmini verso coloro che si trovano alla base del Giant Jack e ride, dando loro dei piccoli insetti e sottolineando che è inutile che si agitino tanto in quanto il loro destino è stato segnato nel momento in cui sono entrati nel survival.[16]

Dice quindi a Rufy che non riesce ad accettare di essere stato sconfitto, oltre al fatto che non gli servirà a nulla né agitarsi, né scappare. Afferma poi che ha centrato tutti i suoi obiettivi quindi ora distruggerà lo strato di nuvole che sostengono Skypiea per poi dirigersi al Warth fatato. Sogghigna ed ammette che un po' gli dispiace andarsene in quel modo.

Quando vede il Giant Jack inclinarsi e venire sfruttato da Rufy e Nami per andargli incontro, Ener dà loro degli scocciatori e chiede perché non stanno ad aspettare che il suo attacco sia completo. Decide quindi di assicurarsi che non si avvicinino, iniziando a crivellare l'Upper Yard di fulmini. Grida poi che non permetterà ai due di raggiungerlo, mirando alla base del Giant Jack per farlo sprofondare. Dice poi a Rufy che anche se è immune alle saette, se non arriva fin lì la sua azione sarà priva di senso, oltre a urlargli che precipiterà e attenderà l'avvento della luce.

Ener finale

Ener nella sua forma finale cerca di sconfiggere Rufy.

Usando il mantra, sente le persone sull'isola lamentarsi e sogghigna. Tuttavia, Rufy riesce a raggiungerlo e, annoiato, gli chiede di dargli tregua; stanco dei pirati, dice loro che saluteranno l'intero Paese e scaglia l'enorme sfera di saette che ha creato. Vedendo il nemico andarci incontro gli domanda cosa crede di fare davanti a un potere così colossale, chiamandolo pupazzo di gomma. Subito dopo che Rufy ci entra rimane a bocca aperta capendo che l'oro che ha sul braccio trasmette elettricità e che deve farlo cadere prima che porti la scarica elettrica al suo interno, per poi affermare che distruggerà tutto. Subito dopo però vede l'enorme sfera sparire e Rufy presentarsi davanti a lui, il quale gli dice che gli darà una bella suonata. Ener gli domanda cos'abbia fatto alla sua sfera di energia elettrica, maledicendolo e dandogli dell'insolente; si trasforma quindi in un essere enorme fatto di fulmini e saette. Ener, avendo capito che il nemico vuole suonare la campana d'oro, gli domanda se crede nell'insulsa leggenda secondo cui essa, quando suonerà un'altra volta, annuncerà la fine della battaglia. Gli grida poi che lui è un dio e uno sgorbio dotato di un Paramisha non può nulla contro il Rogia supremo, investendolo con un'immensa scarica elettrica. Rufy però gli replica di avergli già detto che contro di lui non ha effetto e che lo ha stancato con la storia del dio, domandandogli che razza di dio è qualcuno che non si degna di salvare nessuno, colpendolo con un violento calcio in faccia. Ener però lo infilza alla schiena con un tridente, dicendogli che sarebbe stata una buona idea se non si fosse fatto infilzare. Lui quindi ride, gridandogli che non ha più scampo e che più il braccio con l'oro lo trascina verso il basso, più le punte del suo tridente gli penetreranno nel corpo. Aggiunge che se scapperà, precipiterà nel vuoto, ammettendo che lo ammira per essere giunto fin lì, ma per lui ormai è finita, così come per quel posto. Rufy si sfila il tridente, così Ener sottolinea che ha scelto di precipitare e ride. Il pirata però si aggrappa alla nuvola su cui si trova Nami, che usa per darsi la spinta e riportarsi alla sua altezza, così lui gli domanda se intende riprovarci di nuovo. Rufy glielo conferma, affermando che lo farà finché non suonerà la campana, così Ener ride, dicendogli che è a sua disposizione e che lo infilzerà due volte con i tridenti che nel frattempo ha brandito. Quando il ragazzo scaglia il suo pugno che continua a ruotare con la sfera d'oro attaccata, Ener ne sottolinea la velocità, venendo poi violentemente colpito e scagliato contro la campana d'oro.

In seguito, tornato a bordo di Maxim, dichiara che sia giunto il momento di raggiungere il vero mondo del dio. Aggiunge che non ci sia nulla in quel cielo in grado di offuscare la sua vista e che gli hanno messo i bastoni tra le ruote. Dopo avere riso, sostiene che non lo consegnerà a nessuno e che è tutto suo, definendolo come un mondo da sogno e senza confini. Dirige quindi l'arca verso il Warth fatato, ossia la Luna.

Ener e le grandi manovre nello spazio[]

Ener corona il suo sogno di raggiungere il Warth fatato, arrivando finalmente sulla Luna con Maxim. Dopo essere sceso e avere scoperto che l'atmosfera è respirabile, trova un cratere al cui interno c'è uno strano essere. Per precauzione lo attacca con una scossa elettrica, cosa che lo riattiva, per poi mettersi sull'attenti. Quest'ultimo brandisce il suo fucile e si incammina, così Ener lo segue non capendo bene cosa egli sia. Poco dopo l'automa trova tre suoi compagni privi di conoscenza e si dispera. All'improvviso Ener vede un pirata trafiggere Spacey con una lancia. Il nemico se la prende anche con lui, trafiggendolo all'addome con la sua arma, ma quest'ultimo non ne risente essendo intangibile e contrattacca, colpendolo con un calcio al volto, con il quale ha la meglio. Subito dopo scorge ad una certa distanza un'esplosione ed arrabbiato con coloro che hanno danneggiato il suo prezioso Warth fatato, vi si dirige e scopre che la sua arca è stata distrutta. Lì trova altri pirati intenti a dirigere alcuni scavi, che sconfigge ricorrendo ai suoi poteri dopo avere distrutto la loro nave. Spacey lo raggiunge portando con sé i suoi compagni, ma lui li colpisce tutti e quattro con una scossa, riattivando anche gli altri.

Automi

Ener in compagnia degli automi nella città sotterranea.

A quel punto Ener si cala nel tunnel precedentemente scavato dai Pirati dello spazio e giunge in una grande città sotterranea. Come prima cosa dirama i suoi fulmini in tutti gli edifici: il suo attacco colpisce però anche degli automi simili ai precedenti, ma dotati di ali, che con l'elettricità si riattivano. Ener si ritrova dunque circondato da automi che gli dimostrano la loro gratitudine.

Si mette quindi ad osservare le pitture sulle pareti: apprende che la città si chiamava anticamente Bilca e che gli abitanti avevano costruito gli automi affinché li servissero. La popolazione successivamente abbandonò la Luna per dirigersi in un luogo più ricco di risorse, la Terra. Ener si rende conto di avere a sua completa disposizione un nuovo vasto territorio e molti seguaci ai suoi ordini ed inizia così a costruire l'impero dei suoi sogni.

Nave[]

Lente Per maggiori informazioni, vedere Maxim

Ener possedeva un'arca chiamata Maxim. Essa viene distrutta dai Pirati dello spazio.

Curiosità[]

Ener senza bandana

Ener a capo scoperto.

  • La sua risata tipica è "yahahahaha!".
  • Oda ha sarcasticamente affermato che le orecchie di Ener sono fatte di gomma da masticare.[17]
  • I nomi dei suoi attacchi sono ispirati alla mitologia nordica e a divinità indiane, australiane e maliane, oltre ad un mostro giapponese fatto di luce.[18]
  • Il suo cibo preferito sono le mele.[19]
  • In una SBS viene mostrata la sua capigliatura.[20]
  • Oda ha affermato che, se Ener fosse stato un pirata ricercato nel mare blu, la sua taglia sarebbe stata di almeno 500.000.000 Simbolo Berry.[21]
  • Ener è uno dei due abitanti del cielo che non ha nessun tipo di ali; l'altro è Gan Forr. Entrambi hanno inoltre ricoperto il ruolo di dio.
  • L'aspetto della forma finale di Ener è ispirato ad un elefante.[22]

Note

Navigazione[]

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