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Farafula è un abitante del regno di Alabasta. In passato è stato un membro dei rivoltosi.

Aspetto[]

Farafula è un uomo alto e muscoloso, con la pelle abbronzata e dei capelli lunghi e trascurati. Indossa una lunga camicia verde oliva a strisce nere, una fascia rossa alla vita, pantaloni neri e un turbante. Ha una piccola cicatrice su braccio destro e una enorme su ciò che rimane della sua spalla, persa per difendere Kosa durante una battaglia contro l'esercito reale. Ha una placca metallica appoggiata sulla spalla mancante, probabilmente per rendere la sua menomazione meno evidente. È inoltre anche privo della mano destra. Assomiglia un po' a un ippopotamo per via del naso appiattito e dei denti sporgenti dalla mascella inferiore.

Carattere[]

È amico di Kosa ed Erik. Il fatto che si sia unito ai ribelli dimostra che ama il suo paese e che è disposto a tutto per esso.

Forza e abilità[]

Farafula è un ottimo combattente dotato di una grande resistenza. Tuttavia le sue menomazioni hanno sicuramente ridotto la sua forza.

Armi[]

Usa un fucile che quando non utilizza porta dietro la schiena.[1]

Storia[]

Passato[]

Farafula perse gran parte della spalla destra durante una battaglia contro l'esercito reale per proteggere Kosa. Perse poi anche la mano destra.

Saga di Alabasta[]

Con altri rivoltosi tenta di rubare delle armi, ma l'armata reale glielo impedisce.

A Katorea, sente Kappa chiedere a Kosa di entrare nei rivoltosi, ma lui gli risponde di scordarselo. Il bambino gli domanda perché non possa visto che anche lui odia il re e ha quindi diritto di combattere, così Kosa gli chiede di mostrare la spalla a Kappa. Assiste poi al dialogo tra i due finché il bambino si allontana.

Segue poi Kosa nella tenda, dove un suo sottoposto gli chiede che bisogno c'era di arrabbiarsi così dato che era solo un bambino. Kosa risponde che quel carattere impetuoso gli ha ricordato la sua giovinezza, affermando che non è affatto cambiato da allora. Chiede poi se abbiano radunato le armi, ma Farafula gli risponde che purtroppo non ci sono riusciti in quanto l'armata reale li ha bloccati in prossimità dei magazzini. Kosa replica che devono avvertire tutti i combattenti che la loro imminente controffensiva su Alubarna dipenderà dalla quantità di armi in loro possesso.

Il mattino seguente, assieme ad altri rivoltosi, segue Kosa a Nanohana dopo avere saputo che il re ha raggiunto la città. I soldati danno fuoco ad alcuni edifici dopo avere ferito Kosa. Farafula vede quest'ultimo sincerarsi delle condizioni di Kappa, anch'egli rimasto ferito, e lo sente affermare che ormai devono farla finita con quel regno e dare ordine di avvertire tutti i reparti che la prossima sarà la loro ultima battaglia. Sente poco dopo Kosa diramare personalmente l'ordine di assaltare la capitale.

Scontro ribelli

La battaglia di Alubarna.

Più tardi lui e gli altri rivoltosi si scontrano con l'armata reale nei pressi di Alubarna. Arrivato nella piazza assieme agli altri rivoltosi, vede Kosa e i soldati sventolare delle bandiere bianche in segno di resa. Il loro capo grida che la battaglia è finita, di riporre le armi e placare la loro rabbia perché non c'è più motivo di combattere, lasciando Farafula incredulo. A quel punto però due soldati colpiscono con due proiettili alla schiena Kosa, così lo scontro ricomincia.

Quando inizia a piovere, tutti si fermano e sente la voce di Bibi dalla torre dell'orologio, la quale afferma che la pioggia cadrà ancora e tutto tornerà come prima perché l'incubo si è ormai dissolto. Sente poi Chaka ordinare all'esercito reale di deporre le armi e Igaram dire lo stesso ai rivoltosi. Sente quindi Kappa dire che i soldati che hanno attaccato Nanohana erano degli impostori e il re era un suo sosia. Kosa aggiunge così che quella guerra è un tragico equivoco, mentre Igaram si offre di raccontare tutto fin dall'inizio a patto che depongano le armi. Scopre così che il vero responsabile di quanto accaduto era Crocodile.

Poco dopo Kosa dichiara, rattristato, che hanno compiuto qualcosa di irreparabile. A quel punto Cobra avanza tra il popolo ed afferma che devono andare avanti perché la battaglia è cessata e con essa l'ira dei combattenti. Conclude gridando che il passato non si può cancellare, ma bisogna guardare oltre e ricominciare a vivere.

Dalle tolde del mondo[]

A Yuba, Farafula è tra coloro che apprendono dal giornale la notizia del ritorno dei Pirati di Cappello di paglia.

Curiosità[]

  • Il suo nome deriva dall'oasi di Farafra.

Note

Navigazione[]

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