Fossa è un pirata. In passato era il comandante della 15ª divisione dei Pirati di Barbabianca.[2]
Aspetto[]
Fossa è un uomo di mezza età, grande e muscoloso, calvo al centro della testa ma con molti capelli ai lati. Ha baffi neri e una cicatrice sul viso. Porta il Jolly Roger secondario della ciurma tatuato sulla spalla destra subito sotto ad un tatuaggio raffigurante tre cerchi. Indossa una giacca senza maniche di colore blu scuro con dei risvolti chiari e dei pantaloni marroni infilati dentro gli stivali, sorretti a loro volta da una cintura marrone-rossastra. Al fianco sinistro porta una katana, che a volte porta sulla spalla sinistra. Ha sempre un sigaro in bocca.
Ventotto anni prima dell'inizio della narrazione, aveva già la cicatrice sul viso, non aveva i baffi e i capelli erano più folti e spettinati.
Carattere[]
Come tutti i Pirati di Barbabianca, è molto legato ai suoi compagni e non ha esitato a rischiare la propria vita per salvare Ace. Dopo la morte di Barbabianca, scoppia in lacrime. Non ama combattere e uccide i nemici al primo colpo per evitare che soffrano.[3]
Forza e abilità[]
In qualità di comandante della 15ª divisione dei Pirati di Barbabianca, Fossa aveva autorità su molti subordinati dell'imperatore ed era stato dunque riconosciuto come uno dei più forti pirati a bordo.
A dimostrazione di ciò, la sua forza è stata riconosciuta anche da un individuo del calibro di Jinbe, un ex membro della Flotta dei sette, il quale ha affermato come tutti i comandanti dei Pirati di Barbabianca fossero pirati incredibilmente forti.[4]
Solca inoltre i mari con la ciurma già da ventotto anni prima dell'inizio della narrazione, cosa che lo rende un vero e proprio veterano.[5]
Armi[]
Fossa è con tutta probabilità uno spadaccino molto abile, vista la posizione che ricopre nella ciurma. Combatte con una katana dalla lama squadrata, capace in qualche modo di infiammarsi.
Storia[]
Passato[]
Nacque nel mare settentrionale e una volta cresciuto si unì ai Pirati di Barbabianca.[3]
Ventotto anni prima dell'inizio della narrazione, era presente quando la ciurma sbarcò nel Paese di Wa a seguito di un naufragio. Kozuki Oden chiese a Barbabianca di unirsi alla ciurma dopo averlo attaccato, venendo però respinto.
Due settimane dopo, la ciurma salpò di nascosto da Oden, che si aggrappò alla nave tramite una lunga catena; Newgate gli promise così che lo avrebbe accolto a bordo se fosse restato in quella posizione per tre giorni. Dieci minuti prima dello scadere del tempo, il daimyo lasciò la presa per salvare una donna in pericolo e, notando ciò, Barbabianca lo accettò nella ciurma. Fece lo stesso anche con la donna che aveva salvato, Amatsuki Toki, e i servitori che lo avevano seguito, Izo, Cane-tempesta e Gatto-vipera.
Due anni dopo, la ciurma venne divisa in cinque divisioni e, passati altri due anni, approdò su un'isola dove i Pirati di Roger avevano appena sconfitto un manipolo di marine. Vedendo gli animali fuggire terrorizzati, Fossa chiese a Marco di andare a esplorare, ma quest'ultimo affermò che sarebbe stato più divertente scoprirlo successivamente.
Col passare del tempo, diventò il comandante della 15ª divisione.
Lui e il resto della ciurma scoprirono della morte di Oden solamente molti anni dopo che essa era avvenuta. Pensarono molte volte di recarsi nel Paese di Wa, ma desistettero per via delle conseguenze che ciò avrebbe comportato.
Saga di Marineford[]
Fossa giunge a Marineford con l'intenzione di salvare Ace. Quando Aokiji congela l'acqua della baia, Fossa e i comandanti delle altre divisioni ne approfittano e partono alla carica. Riappare in seguito quando Rufy viene colpito da Kizaru, attaccando quest'ultimo insieme agli altri comandanti permettendo al giovane pirata di avanzare.
Più tardi rimane stupefatto quando vede Squardo colpire Barbabianca con la sua spada e anche quando l'attacco del suo capitano non riesce a distruggere il muro di cinta eretto attorno alla baia, affermando che non si tratta di comune acciaio. Una volta entrato nella piazza a bordo della nave rimasta sott'acqua, decide di schierarsi a protezione delle spalle di Newgate assieme a Jinbe e ad alcuni dei suoi compagni mentre l'imperatore avanza verso il patibolo.
Quando Rufy usa l'Ambizione del re conquistatore per salvare Ace da morte certa, Fossa afferma che è la stessa in possesso di Barbabianca e Shanks.
È distrutto dall'idea che Barbabianca voglia sacrificarsi per permettere la fuga dei suoi "figli" dall'isola ed assiste incredulo al momento in cui Akainu colpisce a morte Ace. Quando i Pirati di Barbanera uccidono il suo capitano, piange copiosamente.
Poco dopo vede Akainu spuntare dal sottosuolo ed afferma che lo credeva morto dopo gli attacchi da lui subiti per mano di Barbabianca. Si schiera quindi con molti dei suoi compagni per proteggere Rufy dall'ammiraglio. Con l'arrivo di Shanks e con Sengoku che ordina la fine delle ostilità, Fossa e gli altri pirati abbandonano Marineford.
Saga dopo la guerra[]
Fossa, assieme al resto della flotta di Barbabianca e ai Pirati del Rosso, partecipa ai funerali di Ace e Newgate su un'isola del Nuovo Mondo vicina a Sphinx.
Salto temporale[]
Un anno dopo, Fossa e i restanti membri dei Pirati di Barbabianca si scontrano con i Pirati di Barbanera, venendo però sconfitti. Da quel momento iniziano così a vivere nell'ombra.[6]
Differenze tra manga e anime[]
Passato[]
Ventotto anni prima dell'inizio della narrazione, ci fu un'iniziale ostilità tra i Pirati di Barbabianca e i servitori di Oden.[7]
Saga di Marineford[]
Nell'anime, Fossa incendia la lama della spada col suo sigaro, suggerendo che possa essere ricoperta di un liquido infiammabile.
Il dialogo tra Akainu e i comandanti delle divisioni dei Pirati di Barbabianca è allungato, inoltre viene mostrato il loro scontro.
Salto temporale[]
Nella guerra per chiudere i conti, Fossa e i suoi compagni vengono sconfitti quando Teach scatena un terremoto contro di loro e poi li risucchia in un vortice oscuro.[8]