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Konis è un'abitante di Skypiea.

Aspetto[]

Konis è una ragazza giovane e carina di altezza e corporatura nella media. Ha lunghi capelli biondi raccolti in due trecce una frangia, oltre alle tipiche caratteristiche dei nativi di Angel Island: un paio di ali e due palloncini formati da capelli.[3] Indossa un grembiule del Pumpkin Café.

A diciannove anni non aveva la frangia e indossava un vestito rosa che le lasciava scoperte le gambe e sandali a strisce rosse e rosa con la parte inferiore bianca.

Carattere[]

Konis è una ragazza allegra e amichevole. Ha un carattere forte e si preoccupa molto per il bene degli altri. Quando è preoccupata si morde il labbro inferiore. Ha un grande senso della giustizia e della moralità.

Dopo l'incontro con i Pirati di Cappello di paglia diventa più coraggiosa.

Relazioni[]

Pagaya[]

È la figlia di Pagaya.

Suu[]

È molto legata a Suu, il suo animale domestico.

Forza e abilità[]

È molto brava a suonare l'arpa. Sa pilotare i waver e usare tutti i tipi di Dial.

Armi[]

Anche se non combatte mai ha impugnato un bazooka.

Storia[]

Saga di Skypiea[]

Konis incontra Rufy e la sua ciurma ad Angel Beach e comprendendo che si tratta di visitatori provenienti dal mare blu decide di aiutarli ad ambientarsi. Vengono raggiunti da suo padre Pagaya a bordo di un waver e spiega agli ospiti le caratteristiche di quel mezzo di trasporto. In seguito, mentre Nami fa pratica del suo utilizzo, Konis e Pagaya invitano la ciurma a casa loro per uno spuntino. Lì la ragazza spiega loro il funzionamento dei Dial e mentre tutti mangiano Sanji afferma di non vedere più la navigatrice; Konis e Pagaya si preoccupano pensando che possa avere raggiunto Upper Yard, terra in cui è proibito mettere piede per volontà di Ener.

Konis e Pagaya con Aisa

Pagaya e Konis incontrano Aisa.

Tornano così nuovamente ad Angel Beach e poco dopo vengono raggiunti dagli White Berets, i quali accusano la ciurma di Cappello di paglia di ingresso illegale a Skypiea e si preparano a multarli. Tuttavia Nami, appena tornata, travolge McKinley con il waver, così quest'ultimo li condanna alla nuvola vagante. Konis spiega in cosa consiste la pena ai pirati, che mettono al tappeto i White Berets. Questi ultimi dunque si ritirano e il loro capitano afferma che invece di subire la nuvola vagante verranno giudicati dai sacerdoti del dio, una pena ancora peggiore.

A seguito di quanto accaduto la ciurma di Cappello di paglia chiede a Konis come tornare nel mare blu. La ragazza spiega loro che l'unico modo è raggiungere Cloud End. Pagaya e Konis, seguiti da alcuni membri della ciurma, tornano alla loro casa per preparare delle provviste da dare ai pirati; Konis però capisce che aiutare la ciurma scatenerebbe la punizione divina su tutti gli abitanti di Angel Island, perciò tradisce i pirati allertando un gambero super rapido affinché trasporti la Going Merry con a bordo Zoro, Robin, Nami e Chopper verso Upper Yard.

Konis tradimento

Konis rivela la verità ai pirati.

Quando il gambero entra in azione i pirati vengono informati di ciò che è appena successo e Konis offre di donare a Rufy, Sanji e Usop la propria imbarcazione con cui raggiungere i propri compagni rapiti. Durante il tragitto si pente di ciò che ha fatto ai suoi nuovi amici e rivela loro ciò di cui è responsabile. Per questo Ener, dalla sua dimora, scaglia la sentenza divina su di lei e Rufy tenta invano di spingerla via per non venire colpita, ma fortunatamente Gan Forr in groppa a Pierre interviene in tempo per salvarla. Subito dopo Gan Forr porta lei e suo padre a casa sua per proteggerli.

Il giorno seguente Pagaya e Konis, a bordo di un waver, si dirigono ad Upper Yard per aiutare i loro amici pirati e durante il tragitto salvano Aisa da alcuni animali feroci. Dopodiché raggiungono tutti assieme la Going Merry, che individuano grazie al Mantra della piccola Shandia, dove si prendono cura di Sanji e Usop, fulminati in precedenza da Ener.

Salita a bordo della nave dopo avere provato il waver, Nami afferma che i suoi quattro compagni, quando sono in gruppo, non temono nessuno. Aisa le fa presente però che al momento nell'isola non ci sono gruppi di quattro, ma al massimo ci sono delle coppie, infatti, se fossero in quattro li sentirebbe subito. Konis è stupita e Nami scommette che si tratta del Mantra, il potere della divinità e dei sacerdoti, così la bambina spiega che ce l'ha da quando è nata ed è una cosa che la fa rabbrividire, non potendo capire cosa significhi ascoltare una voce e poi sentirla sparire. Nami le chiede se piange sempre, cosa che fa irritare la Shandia, che le urla di non piangere affatto, dandole della stupida donna del mare blu. Konis dice così alla piratessa che il waver della bambina si deve essere guastato e loro l'hanno salvata prima che venisse divorata dal mostro celeste. Nami chiede alla Shandia cos'ha intenzione di fare, ma quest'ultima ammette di non saperlo, tuttavia, non può stare con le mani in mano.[4]

In seguito, vede Aisa tuffarsi nel mare di nuvole e Nami fa altrettanto per fermarla. Sente quindi Pagaya chiederle se va tutto bene e la piratessa glielo conferma, aggiungendo di stare tranquillo, per poi ascoltare il dialogo tra le due, con la bambina che si rifiuta di salire a bordo essendo intenzionata ad aiutare gli altri Shandia, cosa che Nami non vuole permetterle. A quel punto vede un enorme pitone che inizia subito dopo a contorcersi, entrando nella foresta, cosa che fanno anche Nami e Aisa a bordo del waver per fuggire, nonostante Pagaya e Konis dicono alla piratessa di non addentrarsi. Suo padre le domanda quindi cosa fare dato che vi sono entrate, mentre lei si preoccupa.[5]

Raggiunta con la nave la spiaggia a nord-est, Pagaya le chiede conferma che è quello il luogo dove i pirati si erano dati appuntamento e lei conferma, aggiungendo che almeno era quanto gli aveva detto Nami. Pagaya le dice che è un bel guaio in quanto essendo rimasti soli, dovranno difendere loro la nave fino al ritorno dei pirati, chiedendole se vuole che suoni la tromba per incoraggiare loro stessi, cosa che Konis ritiene una buona idea. Suo padre fa quindi in modo che quella sul waver suoni ripetutamente mentre lei raggiunge Usop e Sanji, ancora privi di sensi, dicendo che si prenderà cura di loro e che non devono preoccuparsi.[6]

In seguito, Suu inizia ad emettere in modo concitato dei versi così Pagaya le domanda cos'abbia, supponendo che forse sia affamata mentre Konis se stia male, cose che fanno irritare l'animale. Una volta capito che Suu intendeva richiamare la loro attenzione poiché qualcuno è giunto sulla costa, i due sbarcano.

Pagaya salva Konis

Pagaya salva Konis dalla sentenza divina.

Trovano così un uomo ferito al quale Pagaya chiede conferma che faccia parte dell'esercito celeste e che Ener li abbia fatti prigionieri. Egli annuisce spiegando che sono stati rinchiusi per sei anni così Pagaya gli domanda cosa sia successo loro, dicendo a Konis di sbrigarsi a prendere le bende, ma l'uomo le chiede di aspettare, spiegando che ha moglie e un figlio ad Angel Island. Pagaya gli fa notare che saranno tutti in pena per lui, ma quest'ultimo spiega che deve informarli subito che Ener ha in mente di fare una cosa terribile: Skypiea verrà trascinata nel mare blu e così il loro Paese scomparirà per sempre. Pagaya non comprende, così l'uomo lo afferra dalla tunica e gli dice che non c'è tempo per discutere e deve avvertire tutti che Ener intende trucidare tutti coloro che vivono in cielo. Pagaya replica che così facendo anche il dio finirebbe per sparire assieme alla sua residenza, così l'uomo spiega che Ener possiede l'arca Maxim, che loro stanno costruendo da sei anni. Percependo arrivare la sentenza divina, Pagaya spinge in mare sua figlia per salvarla, la quale vede la scena in lacrime.

Konis ritorna incolume sulla nave, dicendo a Suu che le affida i due pirati a bordo. Usando il waver si dirige verso Angel Island, pensando che non è il momento di piangere ed afferma che deve avvertire la gente dell'isola.[7]

Konis bazooka

Konis si difende mentre sollecita l'evacuazione di Angel Beach.

Quando vede in lontananza il litorale di Angel Island, afferma che è arrivata. Poco dopo due White Berets la riconoscono e la apostrofano come sacrilega, oltre a preparare le loro armi per fermarla. Lei tuttavia prosegue superando il cancello numero uno.[8] Altri cercano invano di colpirla, così McKinley grida loro di sbrigarsi a catturarla, sottolineando che ormai non può più scappare e che è come un uccello in gabbia, ordinando di acciuffarla non appena metterà piede sulla spiaggia. A quel punto, Konis grida a tutti di togliersi di torno, colpendo McKinley con la ruota anteriore del waver, facendolo prima sbattere contro un muro e poi lasciando che il mezzo lo travolga dopo esserne scesa una volta giunta sulla spiaggia. Anche gli abitanti presenti le danno della blasfema e della criminale, oltre a sottolineare che ha disobbedito alla divinità e attaccato i White Berets. Konis prega loro di ascoltarla, ma una persona della folla le grida di andarsene in quanto è peggio della peste e che se rimarrà lì, condannerà tutti alla sentenza. A quel punto uno dei White Berets corre verso di lei con un pugnale, così Konis gli punta il bazooka da distanza ravvicinata, gridandogli di non avvicinarsi. Afferma poi che devono andare tutti a Cloud End senza perdere tempo e scappare verso il mare blu. Dichiara quindi che Ener ha deciso di cancellare quel Paese: chiunque rimarrà lì non avrà scampo. I presenti non le credono e un bambino le grida che non deve azzardarsi a diffamare il dio, colpendola con un sasso alla testa, che la fa sanguinare. Il piccolo si scusa così lei getta il bazooka a terra, cosa che porta McKinley ad ordinare di catturarla, mentre lei grida che non accetterà mai Ener come suo dio, per poi pensare a suo padre. I presenti allora si allontanano da lei urlando che la sentenza sta per arrivare, tuttavia essa non giunge. Sentendoli stupiti, Konis dichiara che eliminarla non ha più alcun senso perché Skypiea verrà distrutta, rivelando che è stato un membro dell'esercito celeste, scappato da Upper Yard, a dirglielo, cosa che gli è costata la vita dato che ha subito la sentenza assieme a suo padre. Ribadisce poi che non c'è più tempo e devono scappare subito verso Cloud End. Sentendo uno di loro dire che è assurdo in quanto lì sono nati ed è dove vivono da sempre, domandandosi come potranno farlo nel mare blu; Konis allora replica che se resteranno, saranno tutti uccisi, ma sentendoli sperare in un miracolo che permetterebbe all'isola di sopravvivere o se il dio cambiasse idea, lei urla che la cosa che conoscono meglio di tutte è la disperazione e che Ener possiede la forza necessaria per insinuarla in tutti i loro cuori, domandando loro se hanno ancora speranza che possa succedere un miracolo. Prega loro di ragionare, dichiarando che in quel Paese non esiste alcun dio e che non servono preghiere, ma bisogna agire. Aggiunge che non è come prima quando potevano proteggersi facendo le vittime e che devono muoversi alla svelta, dichiarando poi che ci sarà sempre tempo per odiare qualcuno, ma sarà dopo, in quanto ora devono pensare alle loro vite. Conclude affermando che devono decidersi ad abbandonare il Paese.[9]

Gli abitanti allora iniziano a raccogliere le loro cose e fuggire, mentre altri le chiedono se non sappia nulla dell'armata divina in quanto alcuni loro parenti sono arruolati. Konis abbassa lo sguardo ripensando a colui che le ha chiesto di informare tutti gli abitanti e ammette tra sé che forse per loro non c'è più nulla da fare, ma risponde di non sapere cosa dire; gli abitanti le chiedono per cosa sia stata usata l'armata divina, pretendendo da lei di sapere dove sono i membri. A quel punto McKinley grida loro di lasciare che i White Berets si occupino dell'armata divina, assicurandoli che avrebbero riportato loro tutti i membri sani e salvi, sollecitandoli però a scappare e di fare in fretta. Ciò stupisce Konis; una volta che gli abitanti si sono allontanati, McKinley ammette di avere le idee ben chiare circa la sorte dell'armata, almeno sapendo che tipo è Ener, ma in quel momento bisogna che la gente abbandoni il più in fretta possibile l'isola, altrimenti faranno la fine di Bilca. Konis fa capire al capitano di non conoscerla, il quale le spiega che era un'altra isola nel cielo più a sud-est, improvvisamente sparita nel nulla sei anni prima in quanto distrutta da Ener, nonostante fosse la sua terra natia, prima di trasferirsi lì. Aggiunge che anche Bilca vantava guerrieri formidabili, ma contro Ener erano meno che niente in quanto la divinità è invincibile, cosa di cui afferma di esserne convinto. Prosegue dicendo che loro erano l'armata divina di Gan Forr, ma poi hanno tradito i loro compagni per Ener in quanto credevano che in quel modo avrebbero protetto i loro cari, cosa che si è rivelata una pietosa illusione. Conclude che gli premeva soltanto che nessuno si attirasse la collera divina e stava attento che a nessuno venisse in mente di disubbidirgli, vergognandosi in quanto lo considera un misero comportamento. Konis allora gli replica che non deve dire così in quanto è onorevole ammetterlo e poi fa per allontanarsi; McKinley le chiede dove vuole andare così lei spiega che c'è qualcuno che non conosce la via di fuga e, dato che sono suoi amici, li deve riportare indietro. Si saluta quindi con i White Berets.[10]

Mentre si dirige verso Upper Yard, sente che un fulmine abbattersi su Angel Island, ma non si volta e disapprova quanto fatto da Ener.[11]

Nota poi una nave volare sopra Upper Yard e capisce che si tratta di quella che l'armata era costretta a costruire, affermando che è gigantesca. Ripensa poi a quando Nami disse che si sarebbero ritrovati su una spiaggia a nord-est dell'isola dopo essersi impossessati del tesoro e a quanto lei stessa aveva affermato in precedenza, ossia che doveva aspettarli per ricondurli sulla strada verso il mare blu.

Tornata alla Going Merry, chiede a Suu cosa sia successo, scoprendo che anche Usop e Sanji sono spariti. Si domanda come sia possibile dato che non erano neanche in grado di muoversi e dove saranno andati.[12]

Prende poi in braccio Suu e ripensa a quando ha incontrato i pirati appena giunti a Skypiea. Osservando la nave in cielo pensa che ha tutto di fronte agli occhi, ma non sa cosa sta succedendo, non riuscendo a credere che l'unica cosa che possa fare sia restare lì ad aspettare. Spera poi che si salvino tutti. Suu riesce quindi a spiegare alla ragazza che i due pirati sono saliti assieme sulla nave di Ener, che la definisce un'imprudenza.[13]

Nota poi con stupore che il vento è cessato e pensa che il mare sia troppo tranquillo.[14]

Konis ripensa quindi a quando ha confessato ad alcuni dei pirati di essere stata lei a chiamare il gambero super rapido, a quando Gan Forr le ha detto che la terra sacra sarebbe tornata a cantare e alla rivelazione in lacrime dell'uomo secondo cui Ener aveva intenzione di trucidare tutti coloro che vivono in cielo. Ripensa poi a suo padre.[15]

In seguito, sente un immenso fragore e pensa che deve comunque aspettare per assicurarsi che i pirati tornino sani e salvi nel mare blu. [16]

Osservando il cielo, afferma che forse nessuno è più in grado di salvarli e si rattrista perché forse se avesse avuto il coraggio di fronteggiare fin dall'inizio Ener, i pirati non sarebbero stati coinvolti fino a quel punto.

Ripensando alle parole di Gan Forr secondo cui quando la campana risuonerà la guerra sarà finita, chiede a Suu se crede che esista un dio e in lacrime domanda se pensa che verrà ad aiutarli, pregandolo di aiutare i pirati. Subito dopo vede l'enorme sfera creata da Ener sparire, cosa che la stupisce. In seguito, nota Rufy colpire Ener e ripensa alle parole di suo padre, il quale era convinto che la campana d'oro avrebbe suonato di nuovo: il nemico viene scagliato contro di essa, la quale suona. Suu le sale in braccio e Konis sottolinea che è dunque quello il warth che sta cantando.

Giunta ad Upper Yard con Suu, le due si imbattono in Rufy e Nami, i quali hanno trovato la dispensa dei sacerdoti prendono da essa parte del cibo, che mettono in un sacco enorme in modo da portarlo con loro. Konis aiuta Rufy a trasportarlo. Giunta a Shandora, vede che tutti i pirati sono sani e salvi, così scoppia a piangere di gioia.

Zoro le chiede poi di suo padre, così lei abbassa lo sguardo e spiega che la stava proteggendo da Ener. I presenti intuiscono che abbia perso la vita, ma a quel punto notano che Pagaya li ha raggiunti, il quale ammette di essere ancora vivo.

Konis gli chiede se è caduto nel mare bianco e lui conferma, spiegando che una volta ripresosi si è accorto che era adagiato per terra. Proprio in quel momento, anche la gente che si era trasferita ai livelli inferiori verso Cloud End attraverso il mare bianchissimo stava iniziando a tornare indietro, ma dato che Angel Island è un ammasso di rovine, tutti ora si stanno dirigendo lì, ad Upper Yard.

Si prende poi cura di Wiper. Quando si riprende e domanda dove si trova, Gan Forr gli rivela di essere tra le rovine di Shandora. Il ragazzo prova quindi ad alzarsi in quanto lo considera un nemico, ma Konis gli chiede di non muoversi. Domanda quindi al capo degli Shandia che ne è stato della campana d'oro, ricordando che hanno ancora il dovere di proteggerla. Il capo degli Shandia gli risponde però di non avere fretta e che devono dare corso agli eventi. Spiega poi che malgrado la lunga guerra e le ragioni che l'hanno scatenata in passato, per i sopravvissuti quel cielo rappresenta la patria, inoltre il warth non rifiuta mai nessuno. Gan Forr gli dà ragione, aggiungendo che ora non c'è nessuno che abbia voglia di fare la guerra. Il capo degli Shandia apre la tenda e così Konis sorride vedendo gli Shandia e i nativi di Angel Island festeggiare assieme ai pirati e a Nola.

Dopo alcuni giorni di festa, accompagna la nave con i pirati a Clound End stando a bordo di un mezzo con suo padre e Suu. Quando lo stanno per raggiungere, grida loro di guardare davanti. Lei, suo padre e Suu scendono per salutare i pirati, ai quali dice di avere cura di loro. Sanji le raccomanda di riguardarsi, Rufy li saluta e Nami li ringrazia del passaggio.

Poco dopo urla alla ciurma di fare attenzione allo sbalzo: appena la nave precipita, usa un fischietto con cui chiama un polpo balloon. Konis e suo padre salutano quindi i pirati e poi lei gli si appoggia alla spalla per piangere, mentre sente la campana suonare.

Successivamente Konis e suo padre vanno a vivere ad Upper Yard.

Che staranno facendo ora?[]

Konis appare mentre fa una passeggiata assieme ad Aisa, Laki e Nola.

Dalle tolde del mondo[]

Durante il salto temporale Konis ha aperto il Pumpkin Café e vi lavora assieme a Laki.

Saga di Egghead[]

Aisa e Konis salutano Wiper, Genbo, Braham e Kamakiri.[17]

Differenze tra manga e anime[]

Saga di Skypiea[]

McKinley curato

Konis medica McKinley.

Nell'anime viene McKinley viene trasportato a casa di suo padre per essere curato. Ripresosi, capisce che Konis e Pagaya stanno cercando di fargli perdere tempo e li rimprovera.

Nel manga quando Konis cerca di convincere gli abitanti di Angel Island che Ener vuole distruggere Skypiea, un bambino il cui padre era nell'esercito di Ener la colpisce in testa con un sasso, mentre nell'anime le lancia un pomodoro sul viso. Inoltre nel manga non usa il bazooka per convincerli, mentre nell'anime è costretta a sparare un colpo di avvertimento in aria.

Note

Navigazione[]

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