McKinley è il capitano delle guardie del dio. In passato ricopriva lo stesso ruolo nei White Berets.
Aspetto[]
McKinley è un uomo alto, di mezza età, con i capelli neri e il pizzetto, che ha le tipiche ali dei nativi di Angel Island. Indossa un'uniforme costituita da un berretto bianco e una maglietta lilla, con impresse le lettere GG,[1] un cappotto azzurro chiaro, pantaloni azzurri con delle nuvole disegnate sopra e stivali neri.
Prima del salto temporale non aveva il pizzetto inoltre il berretto aveva impresse le lettere WB, mentre la maglia ne era priva.
Carattere[]
McKinley tiene molto agli abitanti di Angel Island. Si è sottomesso ad Ener per il solo proposito di continuare a salvaguardare l'incolumità dei suoi concittadini. Per questo cerca in ogni modo di evitare che essi disobbediscano o vadano contro il dio. McKinley infatti conosce la natura malvagia del dio e, quando quest'ultimo è stato sconfitto, ha incoraggiato Gan Forr a ricoprire quel ruolo, consapevole che egli tiene veramente a Skypiea.
Come il resto della sua unità tende a muoversi strisciando per terra senza alcun motivo apparente.
Forza e abilità[]
In qualità di capitano delle guardie del dio, ha autorità sul gruppo. È riuscito inoltre a coordinare al meglio le operazioni per l'evacuazione di Angel Island.
Ha una buona resistenza dato che è stato colpito e travolto da un grande waver, ma si è rialzato senza grosse ferite.
Storia[]
Passato[]
Faceva parte dell'armata divina di Gan Forr, ma sei anni prima dell'inizio della narrazione, quando Ener ottenne con la forza il ruolo di dio, si schierò dalla sua parte assieme ad altri in quanto credevano che in quel modo avrebbero protetto i loro cari.[2]
Saga di Skypiea[]
McKinley raggiunge i Pirati di Cappello di paglia ad Angel Beach perché sono entrati a Skypiea illegalmente. Chiede quindi al gruppo di pagare settanta milioni di Berry di multa o verranno arrestati. Improvvisamente arriva Nami sullo waver e lo travolge, infuriata e decisa a non pagare assolutamente. Quando si riprende, li condanna alla pena della nuvola vagante e ordina ai suoi uomini di attaccarli, ma dopo un breve combattimento vengono tutti sconfitti da Rufy e gli altri. A quel punto McKinley condanna i criminali ad essere giudicati dai sacerdoti di Ener.
Più tardi McKinley segue Konis mentre conduce Rufy, Sanji e Usop al molo dove si trova la Corvetta, il veicolo che li potrà trasportare fino all'Upper Yard seguendo una Milky Road. Ad un certo punto però Konis crolla e rivela loro che è stata lei a chiamare il crostaceo che ha portato i loro compagni alla terra del dio; McKinley non può fare altro che assistere al giudizio divino che tenta di eliminare la ragazza.
Raggiunge in seguito Angel Island con gli altri White Berets dicendo che Pagaya e Konis, i quali hanno bestemmiato contro la divinità, e Gan Forr che li ha appoggiati, sono ricercati e che tutta la cittadinanza deve collaborare: chiunque avvisterà uno di loro deve riferirlo a lui. All'approdo delle barche, McKinley ripete la cosa e sottolinea che loro proteggeranno la pace di Skypiea. Poi saluta i presenti.
In seguito, vede Konis giungere sul litorale a bordo di un waver mentre i suoi uomini cercano invano di colpirla, così grida loro di sbrigarsi a catturarla, sottolineando che ormai non può più scappare e che è come un uccello in gabbia, ordinando di acciuffarla non appena metterà piede sulla spiaggia. A quel punto, Konis grida a tutti di togliersi di torno, colpendo McKinley con la ruota anteriore del waver, facendolo sbattere contro un muro. Viene poi travolto anche dal mezzo, dal quale la ragazza è scesa. Sentendola affermare che devono andare tutti a Cloud End senza perdere tempo e scappare verso il mare blu, McKinley dichiara che deve essere impazzata. Konis afferma quindi che Ener ha deciso di cancellare quel Paese: chiunque rimarrà lì non avrà scampo. I presenti non le credono e un bambino le grida che non deve azzardarsi a diffamare il dio, colpendola con un sasso alla testa, che la fa sanguinare. Konis getta il bazooka a terra, cosa che porta McKinley ad ordinare di catturarla, mentre la ragazza grida che non accetterà mai Ener come suo dio. I presenti allora si allontanano da lei urlando che la sentenza sta per arrivare, tuttavia essa non giunge. Sentendoli stupiti, Konis dichiara che eliminarla non ha più alcun senso perché Skypiea verrà distrutta, rivelando che è stato un membro dell'esercito celeste, scappato da Upper Yard, a dirglielo, cosa che gli è costata la vita dato che ha subito la sentenza assieme a suo padre. Ribadisce poi che non c'è più tempo e devono scappare subito verso Cloud End, così McKinley commenta che sia assurdo. La ragazza poi cerca di convincerli.[3]
Gli abitanti allora iniziano a raccogliere le loro cose e fuggire, mentre altri chiedono a Konis se non sappia nulla dell'armata divina in quanto alcuni loro parenti sono arruolati. La ragazza risponde di non sapere cosa dire, ma sentendo gli abitanti insistere, McKinley grida loro di lasciare che i White Berets si occupino dell'armata divina, assicurandoli che avrebbero riportato loro tutti i membri sani e salvi, sollecitandoli però a scappare e di fare in fretta. Una volta che gli abitanti si sono allontanati, McKinley ammette a Konis di avere le idee ben chiare circa la sorte dell'armata, almeno sapendo che tipo è Ener, ma in quel momento bisogna che la gente abbandoni il più in fretta possibile l'isola, altrimenti faranno la fine di Bilca. Konis gli fa capire di non conoscerla, così lui le spiega che era un'altra isola nel cielo più a sud-est, improvvisamente sparita nel nulla sei anni prima in quanto distrutta da Ener, nonostante fosse la sua terra natia, prima di trasferirsi lì. Aggiunge che anche Bilca vantava guerrieri formidabili, ma contro Ener erano meno che niente in quanto la divinità è invincibile, cosa di cui afferma di esserne convinto. Prosegue dicendo che loro erano l'armata divina di Gan Forr, ma poi hanno tradito i loro compagni per Ener in quanto credevano che in quel modo avrebbero protetto i loro cari, cosa che si è rivelata una pietosa illusione. Conclude che gli premeva soltanto che nessuno si attirasse la collera divina e stava attento che a nessuno venisse in mente di disubbidirgli, vergognandosi in quanto lo considera un misero comportamento. Konis allora gli replica che non deve dire così in quanto è onorevole ammetterlo e poi fa per allontanarsi; McKinley le chiede dove vuole andare così lei spiega che c'è qualcuno che non conosce la via di fuga e, dato che sono suoi amici, li deve riportare indietro. McKinley capisce che si tratta di coloro che vengono dal mare blu e la saluta quindi assieme agli altri White Berets.[2]
Quando un fulmine si abbatte su Angel Island, gli abitanti fuggono e dato che esso è giunto da Upper Yard, McKinley maledice Ener.[4]
In seguito, un sottoposto gli comunica che non possono imbarcarsi in quanto le navi sono piene quindi McKinley replica che non possono intralciare le operazioni e di deviare il fiume usando i Dial. Domanda poi quanti abitanti restano e avuto come risposta che sono circa la metà, ordina di lasciare giù i bagagli e di dare la precedenza alle persone.[5]
Quando le saette iniziano a colpire Angel Island, gli abitanti si dirigono alle navi attraccate prima che siano distrutte e McKinley grida loro di fare presto e buttare via tutto ciò che hanno preso con loro.
Grida nuovamente di fare presto perché Angel Island ormai ha i minuti contati e incita ognuno a dirigersi al mare. Un subordinato gli fa presente che lì ci sono un sacco di feriti, così lui ordina di imbarcarli e che ci avrebbero pensato dopo a medicarli, in quanto ormai sull'isola non c'è più un luogo sicuro. Vedendo un fulmine abbattersi su un edificio, pensa che sia un vero massacro e a quando Konis dichiarò di non accettare Ener come suo dio, lasciando intendere cosa sarebbe accaduto se la ragazza non li avesse persuasi in tempo, cosa che gli fa venire i brividi. Si domanda poi se si sia salvata ricordando che aveva affermato che c'era qualcuno che non conosceva la via di fuga e che doveva riportare indietro. Salito su una nave, vede poi Angel Island venire prima danneggiata dai fulmini[6] e poi distrutta da un'enorme nuvola sferica fatta di saette.[7]
Alcuni gli chiedono di fermarsi così lui afferma che è naturale che gli abitanti abbiano abbandonato tutto e usino le energie solo per scappare. Non avendo nessun posto dove andare o tornare, a loro non resta che attendere e ciò è nella loro natura.
Osserva poi Ener creare una gigantesca sfera di fulmini e saette, così si inginocchia e inizia a pregare mentre i suoi uomini gli dicono che non ha senso dato che sono nella terra del dio; McKinley replica che non c'è un senso quando ci si trova tra la vita e la morte, e dato che non possono fare altro, non resta che pregare. Subito dopo vede l'enorme sfera sparire, cosa che lo stupisce. In seguito, vede Rufy scagliare Ener contro la campana d'oro, la quale suona. Meravigliato, afferma che c'è un dio.
Giunta la sera, festeggia attorno a un falò assieme agli altri nativi di Angel Island, agli Shandia, ai pirati e a Nola.
Dopo giorni di festa, McKinley sente il capo degli Shandia chiedere a Gan Forr di tornare ad essere il dio di Skypiea, al quale lui augura una lunga vita e sente i presenti esultare.
Vede poi numerosi abitanti suonare la campana d'oro per augurare un buon ritorno nel mare blu ai loro salvatori e ride.
Dalle tolde del mondo[]
Due anni dopo McKinley appare seduto con Pagaya al Pumpkin Café, intento a mangiare un piatto di tagliolini alla zucca.
Differenze tra manga e anime[]
Saga di Skypiea[]
Nell'anime dopo avere accusato i protagonisti di essere entrati illegalmente a Skypiea ed avere rubato tecnologia delle isole del cielo, Usop e gli altri cercano di farselo amico atteggiandosi in maniera innocente e cercando di togliere importanza ai due reati. McKinley però continua ad accusarli in continuazione di nuovi crimini, perché qualsiasi cosa facciano i pirati sembrano essere tutte infrazioni. Quando Nami travolge McKinley con il suo waver, anziché finire nei cespugli, finisce contro un muro, perde i sensi e viene trasportato a casa di Pagaya per essere curato. Ripresosi, capisce che Konis e Pagaya stanno cercando di fargli perdere tempo e li rimprovera. Torna con i suoi uomini ad Angel Beach ed attacca i pirati, ma viene sconfitto con facilità da Rufy. Per questo motivo li condanna ad essere giudicati dalla sentenza divina, come nel manga.
Film 14[]
Raggiunge Delta in occasione della Fiera Mondiale Pirata dove si interessa ad uno stand gestito da un gorilla.
Curiosità[]
- McKinley è vittima di una gag ricorrente nella quale viene travolto da qualcuno che sta guidando un waver.
Note
- ↑ significano "God's Guards".
- ↑ 2,0 2,1 Vol. 30, capitolo 279 ed episodio 182.
- ↑ Vol. 30, capitolo 278 ed episodio 182.
- ↑ Vol. 30, capitolo 281 ed episodio 183.
- ↑ Vol. 30, capitolo 285 ed episodio 186.
- ↑ Vol. 31, capitolo 293 ed episodio 189.
- ↑ Vol. 31, capitolo 294 ed episodio 190.
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Dio: | Ener |
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Automi: | Cosmo • Galaxy • Macro • Spacey |
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Altro: | Mantra • Nuvole |
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Divinità: | Kashi |