Musse era una Shandia.
Aspetto[]
Era una ragazza con la carnagione chiara, occhi e capelli neri con una treccia dietro la testa. Così come gli altri Shandia aveva un piccolo paio di ali dietro alla schiena. Indossava una tunica verde con bordi arancioni vicino al collo e sull'orlo della gonna, che raggiungeva le ginocchia. Portava ai piedi due sandali marroni e in testa un cappello bianco e viola.
Carattere[]
Musse aveva un carattere forte, non temeva infatti di essere sacrificata, anzi lo riteneva una fortuna. Al momento decisivo però si spaventò, al punto che quando Montblanc Noland le ordinò di fuggire, lei rimane immobile e terrorizzata. Fu una dei primi Shandia a credere nell'amicizia tra la sua gente e gli esploratori giunti da lontano.
Relazioni[]
Famiglia[]
Era la figlia di Calgara[2] e di Herb. Divenne poi la moglie di Set.[3]
Forza e abilità[]
Sapeva cosa fossero i Poignee Griffe, ma come gli altri Shandia non era in grado di leggerli.[4]
Storia[]
Passato[]
Quattrocento anni prima dell'inizio della narrazione, un'epidemia si diffuse nel villaggio causando un centinaio di morti. Musse venne informata che sarebbe stata sacrificata al dio Kashi come tributo, cosa che non la spaventò. Mentre rammendava, disse a sua madre che se con ciò avrebbe potuto essere d'aiuto sarebbe stata felice. Sentendola piangere, gliene chiese il motivo, spiegando che in quel modo avrebbe potuto vedere il dio del sole, per questo era stata fortunata ad essere stata indicata come prescelta. Ribadì quindi che la sua vita avrebbe salvato il villaggio, cosa per la quale era felice. Herb corse ad abbracciarla e lei la ringraziò per averla allevata con tanto amore.
In seguito, venne condotta su una piccola imbarcazione all'altare sacrificale, dove fu adagiata e le furono legate mani e piedi. Sentendo gli altri Shandia urlare che Kashi era arrivato, chiuse gli occhi, ma un uomo raggiunse l'altare poco prima che l'enorme serpente la divorasse, decapitandolo. Egli la liberò e disse che la farsa era finita. Rivolgendosi a lei, affermò di immaginare che fosse terrorizzata, ma ora era salva e che non c'era più bisogno che lei morisse. Musse lo abbracciò in lacrime e sentì gli altri Shandia disperarsi e chiedere a gran voce un sacrificio. Fece quindi un passo indietro vedendo suo padre attaccare lo straniero e li vide combattere.
Calgara le lanciò poi un pugnale, dicendole di prenderlo ed uccidersi, rispettando il volere degli dei e assolvendo al suo destino senza lamentarsi. Vedendola piangere, le urlò cosa stesse aspettando, dandole della piccola svergognata. Musse così si inginocchiò e, impugnato il pugnale, lo rivolse verso sé stessa, mentre lo straniero le gridò che non doveva farlo. Quest'ultimo le disse che doveva lasciare l'arma che gli tolse dandole un colpo con la mano, che la fece cadere. A quel punto vide che suo padre aveva trafitto lo straniero alle spalle con la sua lancia. Ascoltò poi il dialogo tra i due, con lo sconosciuto che chiese del tempo per curare tutti i malati, affermando che avrebbero potuto sacrificarlo qualora non vi sarebbe riuscito. Aggiunse inoltre che se li avesse guariti, loro avrebbero dovuto giurargli che simili barbarie non sarebbero più accadute. A quel punto Coburn acconsentì, dandogli tempo fino al tramonto del giorno successivo, cosa che lo straniero accettò.
Musse fu rinchiusa in una gabbia di legno vicino a quella dell'equipaggio dello straniero. Uno di loro le disse che le faceva pena per essere nata in un ambiente crudele come quello e che se fosse nata da dove provenivano loro avrebbe potuto sposare un nobile. Lei chiese dunque chi fosse l'uomo che l'aveva salvata, così uno di loro le spiegò che l'ammiraglio era molto famoso come esploratore, oltre ad essere un valente botanico. Aggiunse che aveva viaggiato in tante terre sconosciute sempre alla ricerca di nuove piante, spiegando che erano molti i botanici ad essersi fatti un nome grazie alle esplorazioni e che il progresso sia dovuto a loro. Un altro le disse che avevano visto il suo lato buono e che non avrebbe mai potuto lasciare le cose così, spiegando che avevano fiducia in lui, oltre al fatto che se si cacciavano in un guaio, lui sarebbe giunto a salvarli.
Il mattino seguente, un violento terremoto scosse l'isola. Quando stava per avvicinarsi il tramonto, Musse vide molti Shandia giungere nei pressi della gabbia dei prigionieri poiché desiderosi di iniziare la cerimonia sacrificale, ma Set si sedette davanti e quando gli dissero di togliersi, il ragazzo affermò che i guerrieri che aveva sempre ammirato avrebbero dovuto onorare la loro parola. Sentì in seguito gli stranieri temere per le loro vite e alla sera fu condotta con loro all'altare dove sarebbero stati bruciati vivi. Mentre saliva la scalinata, sentì i tamburi della cerimonia e si voltò. Essa fu però interrotta quando Calgara fece ritorno con lo straniero. Gli Shandia furono così curati e Musse pianse commossa abbracciando suo padre, commosso anche lui, così come sua madre.[5]
Giorni dopo, alla sera, partecipò a dei festeggiamenti attorno ad un falò tra Shandia e l'equipaggio di Noland.[6]
Passato un mese dall'arrivo di quest'ultimo e del suo equipaggio, venne a sapere che avevano abbattuto gli alberi consacrati, cosa che fece mutare completamente i rapporti tra gli Shandia e gli stranieri. Mentre guardò la luna, decise di scoprire il motivo di quel gesto e uscì di casa per raggiungere la spiaggia dove era accampato l'equipaggio. L'unico ancora sveglio era il dottore, che spaventò giungendogli alle spalle, e al quale chiese se potesse parlargli. Gli spiegò quindi che il motivo dell'improvviso astio degli Shandia era legato all'abbattimento degli alberi consacrati, i quali per centinaia di anni avevano ospitato le anime dei loro antenati che uscivano attirate dal suono della campana per poi fare ritorno. Proseguì rivelandogli che tutti gli antenati che li avevano preceduti dalle vicende di Shandora li avevano sempre protetti anche grazie a quegli alberi e che quella foresta per loro era più preziosa della loro stessa vita. Aggiunse che i guerrieri stavano affilando le loro armi, ma nessuno aveva dimenticato cosa avessero fatto di buono per loro. Il dottore capì che non c'era da stupirsi che ce l'avevano con loro, così Musse ammise di sapere che non avevano cattive intenzioni e che non potevano sapere delle loro tradizioni, ma la rabbia degli Shandia ormai era divenuta incontenibile. Quello era ciò che voleva dire loro prima che lasciassero l'isola. Il dottore le rispose che non voleva prendesse ciò che stava per dirle come scusa, ma che glielo avrebbe detto solo per giustificare l'azione dell'ammiraglio: gli alberi della foresta di cui stava parlando erano di fatto tutti morti in quanto la febbre del legno si trasmetteva tra le piante, poi all'uomo e anche viceversa, spiegandole che poteva raccontarle di molte isolette completamente distrutte da tali epidemie. L'uomo le spiegò che Noland sapeva di tutto ciò, per questo aveva usato dei modi rudi per farglielo capire appena sbarcato sull'isola, in quanto cento morti erano solo il preludio dell'epidemia e la strage era stata evitata solo perché l'ammiraglio aveva messo in gioco la sua vita. Rivelò che loro avevano abbattuto molti alberi altrove e dove erano arrivati tardi avevano dovuto tagliarne ancora di più. Se non avessero agito in quel modo, la febbre del legno avrebbe contaminato gran parte della foresta per poi estendersi a tutta la vegetazione dell'isola. Musse rimase attonita e gli chiese se stesse dicendo sul serio, così il dottore le disse che ormai non doveva avere paura perché il giorno precedente avevano finito di controllare tutta l'isola e che non sapevano dell'importanza di quegli alberi per loro, rammaricandosi perché avrebbero dovuto chiederlo prima. Ammise che era stata un'azione avventata, ma la assicurò che i botanici non distruggevano la vegetazione senza motivo e che Noland non voleva affatto recare offesa ai loro dei, in quanto sapeva ciò che andava fatto e quale fosse il momento più adatto.
Musse corse così in lacrime al villaggio, che raggiunse quando il sole era già sorto, e dove chiese ad alcuni abitanti dove fosse suo padre. Dopo averlo trovato, crollò sulle ginocchia dalla fatica e Calgara gli chiese dove si fosse cacciata. Lei domandò quindi agli Shandia cos'avrebbero fatto se per esempio qualche albero prezioso fosse portatore di germi e magari avesse propagato una devastante epidemia, oltre se si sapesse per tempo che quel veleno avrebbe potuto distruggere l'isola. Supplicò quindi il padre di andare a fermare l'equipaggio di Noland, ma lui si rifiutò visto quanto da loro compiuto, così lei gli gridò che se non lo avesse fatto lo avrebbe rimpianto per il resto della sua vita. Musse gli disse che quella era un'amicizia sincera come non ne aveva mai avute e che non voleva forse lasciare che l'orgoglio degli Shandia venisse macchiato per sempre. Calgara le domandò di cosa diavolo stesse parlando, così le rivelò il motivo per cui Noland e il suo equipaggio avevano abbattuto gli alberi consacrati. Concluse che avevano solo cercato di proteggerli un'altra volta e che gli Shandia invece avevano ragionato solo dal loro punto di vista, cosa che li stava facendo perdere ciò che di importante avevano costruito. Vide quindi suo padre correre verso la costa.[7]
Rimase poi con Coburn mentre altri Shandia andarono a suonare la campana d'oro per farla sentire a Noland, che anche lei udì.[7]
In seguito, lei e Set si sposarono.[8]
Quattro anni dopo la partenza di Noland, gran parte dell'isola venne poi spedita in cielo. Qui iniziò una guerra tra gli Shandia e i nativi di Angel Island, che volevano impossessarsi della loro terra.
Assieme a Set ebbe poi una discendenza.[9]
In un periodo imprecisato morì.
Curiosità[]
- Il suo nome è ispirato a quello di un dessert.
Note
- ↑ One Piece Blue Deep: Characters World, pag. 178.
- ↑ Vol. 31, capitolo 289 ed episodio 188, Calgara lo rivela a Noland.
- ↑ Vol. 31, capitolo 292 ed episodio 189, Calagra pensa a tutto ciò che è successo dalla partenza di Noland.
- ↑ Vol. 31, capitolo 290 ed episodio 188, Calgara lo rivela.
- ↑ Vol. 31, capitolo 289 ed episodio 188.
- ↑ Vol. 31, capitolo 290 ed episodio 188.
- ↑ 7,0 7,1 Vol. 31, capitolo 291 ed episodio 189.
- ↑ Vol. 31, capitolo 292 ed episodio 189, Calgara pensa a tutto ciò che è successo dalla partenza di Noland.
- ↑ Wiper discende da Calgara.
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Provenienza sconosciuta: | |
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Animali del cielo: | Fuza • Holy • Nola • Pierre • Suu |
Luoghi: | Cloud End • Luna • Mare bianchissimo • Mare bianco • Milky Road • Porta del paradiso |
Altro: | Giant Jack • Nuvole |
Nativi di Angel Island: | |
Oggetti: | Dial • Flame Bazooka • Warth |
Veicoli: | Corvetta • Waver |
Luoghi: | Skypiea |
Nativi di Bilca: | |
Oggetti: | Dial • Eisen Whip • Heat Javelin • Ten Chain Axe • Warth |
Veicoli: | Maxim • Waver |
Luoghi: | Bilca • Skypiea |
Shandia: | |
Oggetti: | Burn Bazooka • Burn Blade • Flash Gun • Dial • Poignee Griffe • Warth |
Veicoli: | Waver |
Luoghi: | Jaya • Shandora • Skypiea |
Divinità: | Kashi |
Abitanti: | Chiya (deceduto) • Giobo • Spector • Terry |
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Ex abitanti: | Calgara • Herb • Mashira • Musse • Montblanc Cricket • Orangutan • Set |
Gruppi: | Coalizione della montagna delle scimmie (in passato) • Pirati di Mashira (in passato) • Pirati di Orangutan (in passato) |
Luoghi: | Mock Town • Shandora (in passato) |
Articoli correlati
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Personaggi: | Honner • Montblanc Noland |
Animali: | Kashi (deceduta) • South bird |
Altro: | Knock Up Stream |