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Disambiguazione Per altri significati, vedi Shimotsuki (disambigua)

Shimotsuki Kozaburo era un forgiatore di katane e uno spadaccino che viveva a Shimoshiki, ma che era originario del Paese di Wa.

Aspetto[]

Da giovane, aveva i capelli raccolti in un codino.

Da anziano, aveva la pelle abbronzata, un grosso naso dalle narici larghe, labbra carnose di colore rosa scuro, un folto monociglio sporgente, folte basette e barba, lunghi capelli bianchi che portava raccolti in una coda e una vistosa cicatrice sulla parte sinistra della fronte rugosa. Indossava un kimono verde scuro con motivi floreali viola e lilla chiuso da una fascia bordeaux, oltre a portare un paio di sandali con i lacci verdi. Inoltre, fumava spesso la pipa grigia.

Carattere[]

Era un uomo solitario che trascorreva le giornate sulla riva a pescare. Era anche generoso, dato che salvò gli abitanti di un villaggio dai banditi e donò due spade a Zoro per aiutarlo ad allenarsi.

Relazioni[]

Famiglia Shimotsuki[]

Lente Per maggiori informazioni, vedere famiglia Shimotsuki

Koshiro è suo figlio e Kuina era sua nipote.

Forza e abilità[]

Kozaburo era un abile spadaio in grado di produrre alcune delle spade più pregiate che esistono al mondo, ma con l'età la sua maestria diminuì. Inoltre era anche un ottimo spadaccino. Essendo il più anziano del villaggio,[1] è probabile che fosse molto rispettato.

Armi[]

Lente Per maggiori informazioni, vedere Wado Ichimonji

Possedeva la Wado Ichimonji ed era abile nel suo utilizzo. In tarda età, ne possedeva un'altra legata alla vita.

Storia[]

Passato[]

Intraprese il mestiere del forgiatore di katane diventando famoso nel Paese di Wa e forgiò la Wado Ichimonji per sé.

Cinquantatré anni prima dell'inizio della narrazione, Kozaburo forgiò Enma affinché venisse donata a Kozuki Oden.[1][3] Nello stesso anno lasciò la sua patria assieme ad altre venticinque persone e l'anno successivo raggiunsero un villaggio nel mare orientale, dove salvarono gli abitanti da alcuni banditi. Kozaburo e altri nove decisero di rimanere[3] per insegnare loro ad usare la spada e lui si innamorò di una donna del villaggio, che venne rinominato "Shimoshiki". Tre anni dopo, Kozaburo ebbe un figlio, Koshiro.[1]

Anni dopo, insegnò l'arte della spada a quest'ultimo, al quale donò anche la Wado Ichimonji. Ventuno anni prima dell'inizio della narrazione, divenne nonno.

Tredici anni prima dell'inizio della narrazione, mentre stava pescando sulla riva come al solito disse a Roronoa Zoro che "snatch" era una parola che temprava lo spirito, ma il bambino gli rispose che non gli serviva, chiedendogli piuttosto conferma del fatto che lui fosse un samurai, dato che al dojo ne parlavano tutti. Lui gli rispose di zittirli visto che la Marina gli dava la caccia. Zoro gliene chiese il motivo, ma lui non volle rivelarglielo e gli disse di tornare a casa, così il bambino gli fece la linguaccia.

Un giorno, mentre Zoro si allenava vicino a lui, gli chiese se al dojo si annoiasse, così il bambino rivelò che era stato sconfitto ancora una volta da Kuina e per questo doveva allenarsi. Lui allora gli donò due spade e Zoro replicò che non poteva pagarle, ma Kozaburo gli disse di prenderle e che non erano nemmeno affilate. Proseguì affermando che al momento non poteva crearne di migliori e che le spade possono tagliare una persona e sono concepite per uccidere, infatti gli spadai le producono per strappare più vite possibili. Gli rivelò che ciascuna aveva la sua personalità e stava allo spadaccino soggiogarla, inoltre gli spiegò che una spada pericolosa non era maledetta, significava infatti che fosse di una certa fattura, affermando che definirla tale era un onore da chi la temeva, poiché ne avevano paura perché era un'arma letale. Kozaburo gli raccontò che da giovane aveva creato la sua spada migliore, la quale dava i brividi solo ad impugnarla, e alla quale diede il nome del re degli inferi. Gli disse inoltre che le meito osservavano gli uomini e sceglievano il loro spadaccino.

Undici anni prima dell'inizio della narrazione, insegnava ancora l'arte della spada a dei bambini.[1] Morì quello stesso anno.[2]

Curiosità[]

  • Zabu in giapponese significa "tre" e condivide con suo figlio la caratteristica di avere un numero nel nome.
  • Nelle SBS del volume 92, viene mostrato l'aspetto umanizzato della Wado Ichimonji, che è molto simile a quello di Kozaburo introdotto nel successivo capitolo 1033.

Note

Navigazione[]

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