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"Wiper" è un articolo completo ed esauriente!

Wiper è uno Shandia che fa parte delle guardie del dio.

Aspetto[]

Wiper è alto, muscoloso e di carnagione leggermente scura. Ha i capelli castani e lunghi che gli scivolano lungo la schiena, sulla quale ha un piccolo paio di ali come gli altri Shandia. La parte sinistra del viso e del petto sono inoltre coperte da tatuaggi tribali.

Indossa degli orecchini e un gonnellino di foglie, sotto il quale non ha altri indumenti,[3] sorretto da una corda ornata con quelli che sembrano denti acuminati. Attorno alla vita ha la giacca delle guardie del dio e ai piedi dei Jet Ski. Spesso ha una sigaretta in bocca.

A ventidue anni aveva una cresta che scivolava lungo la schiena formando una treccia. Era inoltre meno muscoloso e non aveva la giacca delle guardie del dio alla vita.

Da bambino aveva i capelli più corti e indossava una fascia rossa, mentre da giovane indossava anche una collana.

Galleria[]

Carattere[]

Wiper è un individuo aggressivo e violento, che non esita ad attaccare qualunque estraneo.

Tiene molto ai propri principi e al proprio onore ed ha anche molto a cuore il rispetto degli obblighi della sua tribù di proteggere il Poignee Griffe dai nemici e di impedire che la luce di Shandora si estingua. Wiper nutre inoltre un profondo rispetto per i propri antenati e in particolare per Calgara, che ha combattuto fino alla morte per proteggere la propria gente.

Relazioni[]

Calgara[]

Wiper è un discendente di Calgara.

Shandia[]

Wiper nutre un profondo amore verso la sua gente. La sua più grande aspirazione era infatti quella di restituire agli Shandia la loro terra natia e la loro gloria, perciò viene rispettato molto. Sono infatti disposti ad obbedire a tutti i suoi ordini, anche se a volte rimangono intimoriti.

Nativi di Angel Island[]

Per anni è stato ostile agli abitanti di Skypiea, anche se Gan Forr cercò più volte di porre fine alla guerra per l'Upper Yard. Tuttavia, dopo la sconfitta di Ener, Wiper ha smesso di essere ostile ai nativi di Angel Island e ora le due razze vivono insieme nell'Upper Yard.

Ener[]

Odia Ener per avere occupato la terra dei suoi antenati. Pur di sconfiggerlo, Wiper era infatti disposto a perdere sia la sua vita che quella dei suoi compagni, tanto da raccomandare ai suoi seguaci, in seguito alla sconfitta di Satori, di lasciare indietro coloro che sarebbero caduti per puntare direttamente alla residenza del dio.

Forza e abilità[]

Wiper è riconosciuto come il più forte guerriero degli Shandia. La sua forza e la sua abilità nell'utilizzo dei Dial gli ha infatti permesso di sconfiggere Shura, un sacerdote di Ener,[4] così come di tenere testa a Rufy e a Zoro. Lo stesso Ener, sebbene fosse un individuo molto arrogante, ha elogiato le capacità di Wiper al termine del loro scontro.[5]

Sa cosa sono i Poignee Griffe, ma come gli altri Shandia non è in grado di leggerli.[6]

Capacità fisiche[]

Wiper possiede inoltre una straordinaria resistenza fisica, tanto da sopravvivere a molti colpi dei guerrieri di Ener e a due fulmini dello stesso dio.[5] È anche riuscito ad utilizzare per tre volte un Reject Dial resistendo al suo terribile contraccolpo, nonostante di norma l'utilizzatore muoia entro il secondo impiego di esso.

Armi[]

Per maggiori informazioni, vedere Burn Bazooka
Burn Bazooka

Il bazooka di Wiper.

Wiper utilizza il Burn Bazooka[7] che può sparare normali proiettili o, quando equipaggiato con un Breath Dial, fiammate di colore blu chiaro generate dalla combustione del gas rilasciato dal Dial.

Inoltre possiede un Reject Dial, che rilascia un'energia pari a dieci volte quella di un Impact Dial. Per spostarsi più velocemente e percorrere le Milky Road invece, Wiper indossa ai piedi dei Jet Ski contenenti agalmatolite, nel cui utilizzo ha dimostrato di essere molto abile.

Storia[]

Passato[]

Un giorno, quand'era ancora un ragazzino, il capotribù rivelò a lui, Kamakiri, Braham e Genbo una frase tramandata, ossia "il vero significato nel cuore mentre le tue labbra resteranno chiuse: noi siamo coloro che intendono custodire la storia." Spiegò loro che i Poignee Griffe sono una storia che risale a ottocento anni prima. I guerrieri di Shandora combatterono contro coloro che volevano quella pietra. I bambini chiesero se vinsero e il capotribù confermò, ma sopravvissero in pochi: troppi vennero sacrificati. I superstiti della battaglia si proposero di fare da guardia alle rovine e alla stele: essi erano i loro antenati. Kamakiri e Braham affermarono che nonostante questo, quando circa quattrocento anni prima l'isola volò in cielo, i malvagi abitanti del luogo vollero impadronirsene. Wiper e Genbo dichiararono che i loro antenati lottarono tanto per proteggerla e loro gliela rubarono. Il capotribù aggiunse che anche se la luce di Upper Yard, la loro vera terra, è stata ingoiata dalle tenebre, essa avrebbe mantenuto la sua storia centenaria. Concluse dicendo che, anche se ora si trovava lì nel cielo, la leggendaria luce di Shandora non sarebbe mai sparita.[8]

In seguito, il capotribù lo chiamò nella sua tenda[9] e gli rivelò che c'era un'altra ragione per la quale Calgara cercò ostinatamente di riprendersi la terra che gli era stata rubata, che rimase sempre il suo più grande rammarico. L'anziano gli spiegò che il grande guerriero aveva un ottimo amico, il cui nome era Montblanc Noland, raccontandogli come si conobbero.[10] Proseguì dicendogli che Calgara continuò a urlare di riaccendere la luce di Shandora e che fosse convinto che una volta sola sarebbe bastata a raggiungere il suo amico Noland e a comunicargli che loro erano lì. Tuttavia, la campana non suonò più da allora e quando un marinaio del mare settentrionale giunse sull'isola del cielo, spiegò loro che Noland, verso il quale gli Shandia avevano un debito, era morto tenendo alto il nome della loro gloriosa Shandora, cosa che lasciò Wiper a bocca aperta. Inoltre, gli fu dato anche l'appellativo di bugiardo ma, nonostante ciò, morì senza mai rinnegare l'esistenza della grande città dalla quale loro discendono. Calgara invece morì in battaglia lì nel cielo nel tentativo di fare pervenire a Noland un segno della loro esistenza; non riuscì quindi a portare a termine il suo intento e ribadì che quello fu il suo più grande rammarico. Wiper disse che forse Noland poteva ancora udire il suono della campana e se la suonassero, forse lo raggiungerebbe. Il capotribù versò quindi delle lacrime di commozione e rispose che dopotutto lì erano molto vicini al paradiso.[11]

Motivato dal desiderio di riportare alla sua gente la propria terra natia, Wiper si impegnò per diventare il più forte degli Shandia.

Sei anni prima dell'inizio della narrazione, Gan Forr, il dio di Skypiea, si recò al villaggio degli Shandia per cercare un accordo e porre fine alle ostilità per il possesso del warth. Wiper tuttavia non accettò compromessi e anzi innescò una rissa fra gli Shandia e i guerrieri sacri, ponendo fine alle trattative.

Gan Forr venne poi estromesso dalla sua carica ed Ener divenne il nuovo dio di Skypiea. Wiper però non si preoccupò di chi fosse il suo oppositore, ma solo di riuscire a sconfiggerlo per riottenere l'Upper Yard.

Saga di Skypiea[]

Wiper attacca Going Merry

Wiper attacca i pirati di Cappello di paglia.

Dopo avere distrutto una nave pirata, Wiper nota la Going Merry e, considerando il suo equipaggio un nemico, decide di attaccare anch'essa. Colpisce così Rufy, Zoro e Sanji, ma prima che possa distruggere la nave viene intercettato da Gan Forr che blocca l'attacco dello Shandia, costringendolo a ritirarsi. Più tardi Wiper cambia obiettivo e si dirige ai confini dell'Upper Yard, dove i sacerdoti di Ener stanno braccando un intruso della terra divina. Reputandola una buona occasione per uccidere i più forti uomini del dio, Wiper li attacca ma viene interrotto da un fulmine di Ener che colpisce in pieno l'uomo inseguito dai quattro nativi di Bilca. Wiper quindi rinuncia all'attacco e ritorna al villaggio.

Mentre predispone le prossime mosse, viene a sapere da Aisa, una bambina dotata del Mantra, che Shura sta combattendo contro Gan Forr e che Satori, un altro sacerdote di Ener, è stato sconfitto dai pirati giunti da poco sull'isola nel cielo. Wiper decide così di sfruttare l'occasione e mobilita i guerrieri per l'imminente battaglia contro il dio. Gli Shandia raggiungono allora l'Upper Yard e sul loro tragitto incontrano gli altri sacerdoti. Gli scontri si mantengono equilibrati finché Wiper non ordina la ritirata, in quanto tra la sua gente ci sono ormai troppi feriti. Decide, però, che il giorno seguente avrà luogo un nuovo attacco.

Di buon ora Wiper incita gli uomini e li avvisa che per avere una possibilità di vittoria questa volta dovranno lasciare indietro i feriti, dopodiché la tribù, con anche Kamakiri che si è ristabilito, parte all'attacco di Upper Yard. Wiper è l'unico Shandia a non rimanere intrappolato nei fili della prova del filo di Shura, così si lancia sul sacerdote. Nonostante venga trafitto dalla lancia incandescente di quest'ultimo, riesce a sconfiggerlo utilizzando un Reject Dial, che tuttavia danneggia molto anche Wiper stesso. A quel punto Wiper ordina ai guerrieri di dividersi per evitare che una cosa del genere accada ancora.

Nel cuore della foresta, Wiper incontra Rufy e, considerandolo un nemico al pari dei guerrieri di Ener, ingaggia battaglia con lui. Nessuno dei due combattenti tuttavia riesce a prevalere sull'altro e, nel bel mezzo della lotta, Rufy viene inghiottito da Nola, che scompare fra gli alberi. Wiper allora decide di continuare la sua ricerca di Ener.

Battaglia sul Giant Jack

Wiper decide di affrontare tutti quelli che gli bloccano la strada.

Usando i suoi Jet Ski risale il Giant Jack, affermando che la residenza del dio si trova all'apice, così come Ener. È convinto di sistemare finalmente ogni cosa e afferma che quattrocento anni sono troppi per tirare ancora avanti quella storia. Qualcuno però gli lancia contro un fendente, così è costretto a saltare nello strato di terreno a metà della pianta. Qui nota che il responsabile è Ohm, il quale capisce che stava cercando di arrivare alla residenza del dio, domandandogli da chi abbia avuto il permesso. Intanto, anche Gan Forr sopraggiunge con Pierre, il quale spiega che ormai è inutile tentare di raggiungere la residenza del dio; Wiper gli dà del vecchiaccio e gli domanda cosa ci faccia lì, sperando non voglia riprendersi il ruolo di divinità. L'anziano nega, spiegando che non ha nessun rimpianto, ma non si sottrae alle sue responsabilità, rivelando di avere appena dato un'occhiata a ciò che si trova là sopra: afferma che forse è solo una tragica circostanza, ma sta di fatto che ha trovato solo desolazione e di Ener, ovviamente, nessuna traccia. Aggiunge che forse per quest'ultimo quel luogo era diventato solo un posto ingombrante e scomodo; domanda quindi ad Ohm che intenzioni abbia. Wiper si chiede invece dove possa essere Ener se non si trova lassù. Subito dopo qualcuno precipita su alcune rovine, distruggendole, e lui lo riconosce come un amico di Cappello di paglia. Avverte tutti i presenti, definendoli balordi, di non provare ad intralciarlo, altrimenti spazzerà via tutti. Sente quindi le dichiarazioni degli altri, mentre sopraggiunge anche il signore del cielo.[12]

Wiper afferma che uno o l'altro non gli importa: mentre spara un colpo con il suo bazooka grida che eliminerà tutti quanti. Sentendo il pirata commentare la potenza della sua arma, gli si rivolge chiamandolo uomo del mare blu e dicendogli che non sa niente di niente, oltre a sottolineare che sono giunti in cielo solo il giorno precedente e di tenere le loro luride brame lontano da lì. Lo spadaccino gli replica che non gli importa un fico secco della loro situazione e che con loro del cielo non vogliono avere nulla a che fare. Wiper allora grida che sono pulci fastidiose e che avrebbe dovuto schiacciarli prima, attaccandolo contemporaneamente, così l'avversario prova a colpirlo con una delle sue spade, che lo Shandia para con uno dei suoi Jet Ski, mandandolo all'inferno. Il signore del cielo quindi li attacca, così entrambi si spostano per evitare il morso del pitone.

Poco dopo, Wiper vede il pirata venire ferito da un filo spinato fuoriuscito da una delle rovine e capisce che si tratta della prova. Sente quindi Ohm spiegare al ragazzo del mare blu che è ricavato da una nuvola di ferro e quali sono le sue caratteristiche, oltre ad essere emesso da un Milky Dial, un dispositivo che può essere applicato ad ogni superficie e che basta sfiorare affinché si azioni. Aggiunge che gli interruttori sono sparsi ovunque e non daranno loro tregua.[13]

Wiper spara nuovamente un colpo con la sua arma, così Gan Forr gli va incontro stando in volo su Pierre, dicendogli di fermarsi e tendando di spiegargli cosa devono fare, ma il guerriero lo interrompe, domandandogli da quando sono alleati, oltre a commentare che, per quanto gli riguarda, l'anziano e Ener sono della stessa razza. Gan Forr replica che è più testardo di quanto pensava e a quel punto Pierre cambia direzione in modo che i due non vengano divorati dall'enorme pitone. Wiper così salta per non essere inghiottito e insulta quest'ultimo, sparandogli contro con la sua arma, ma commenta che il Burn Bazooka non serva a nulla poiché è come se avesse le squame d'acciaio. Poco dopo cinque guerrieri sacri e tre Shandia li raggiungono. Questi ultimi gli dicono che sono gli unici ad avercela fatta e che lo aiuteranno ad arrivare fino ad Ener. Anche una piratessa e Aisa giungono poi in quel luogo, inseguite da tre guerrieri sacri. Questi ultimi vengono però facilmente messi al tappeto da Wiper, Gan Forr e Zoro. Lui chiede poi alla bambina cosa ci faccia lì e punta la sua arma contro la ragazza, domandandole cos'ha in mente di fare, mentre ordina ad Aisa di staccarsi subito da lei. Wiper fa fuoco con la sua arma, ma Gan Forr volando su Pierre le salva in tempo, così la bambina le chiede perché lo abbia fatto, tuttavia a quel punto l'enorme serpente li inghiotte tutti. Lui rimane quindi attonito. Percepisce quindi che sta venendo attaccato, non riuscendo però ad evitare un pugno di Holy che lo sbatte contro alcune rovine, facendogli sputare sangue[14] e ferendolo alla testa.

Su ordine di Ohm, Holy inizia a correre su due zampe attivando una serie di fili fatti di nuvole di ferro che sbucano dal terreno costituendo il "bianco cespuglio di rovi", una specie di gabbia semisferica che delimita il luogo dello scontro, intrappolando i presenti. Wiper quindi si rialza e colpisce un guerriero sacro, scagliandolo con un calcio contro la gabbia, sconfiggendolo; commenta così che in altre parole basta sfiorarlo per lasciarci le penne.

A quel punto sente qualcuno chiamarlo e voltandosi vede Laki, la quale afferma che finalmente lo ha trovato e che deve ascoltarla. Il guerriero le domanda cosa sia venuta a fare fin lì, ma la ragazza gli dice che Ener si trova nella foresta e che Kamakiri è stato sconfitto, avendo un messaggio per lui. Wiper le grida così di non venire lì e di allontanarsi, ribadendo subito dopo il concetto. Laki gli chiede cosa sta dicendo, ma subito dopo sente qualcuno dietro di lei domandare se lo abbia chiamato; voltandosi vede Ener, cosa che la terrorizza. Wiper urlare stringe con forza i fili di nuvole di ferro, cosa che gli fa sanguinare le mani, e grida contro il nemico di lasciarla stare, maledicendolo, oltre a dire che lei ha rinunciato a combattere. Grida poi a Laki di non attaccarlo e scappare, ma lei spara al petto di Ener due colpi che lo attraversano. Intanto un guerriero sacro ne approfitta per attaccarlo e ferirlo alle spalle, cosa che lo lascia impassibile, dando poi della stupida a Laki. Quest'ultima prova a dirle ciò che voleva riferirgli, ma non ci riesce perché Ener la fulmina, cosa che lo fa infuriare. Il guerriero sacro va quindi nuovamente all'attacco, ma Wiper gli prende la testa e gliela schiaccia contro la gabbia di nuvole di ferro, sconfiggendolo. Ener poi gli dice che è più tenero di quello che pensava, spiegandogli che invece lui non fa differenza tra una guerriera, una donna oppure un agnellino e lo invita a non morire. Se ne va quindi ridendo. Vedendo il pitone gigante, gli corre incontro per attaccarlo, ma accortosi che Zoro sta facendo lo stesso, spara un colpo di bazooka in modo che non lo intralci, ma l'avversario lo evita, mentre Wiper fa lo stesso con la spada del pirata. Holy però li attacca con un pugno, che entrambi evitano; lo Shandia para quindi con la sua arma l'Axe Dial di un guerriero divino, che scaraventa a terra, sconfiggendolo.[15]

Vedendo Nola contorcersi, Wiper le chiede cos'abbia tanto da soffrire, dandole della brutta bestia, oltre a sperare che Aisa le sia andata di traverso e rivelando che ora le aprirà la pancia. Usa quindi un Milky Dial per creare una breve strada di nuvole su cui si muove usando i suoi Jet Ski per evitare l'attacco dell'animale e poi sparare un colpo con il suo bazooka, che il serpente schiva, strisciando rovinosamente la testa a terra. Prova quindi a divorarlo nuovamente, senza riuscirci. I due poi si affrontano.[16]

All'improvviso una forte scarica elettrica colpisce il livello superiore dei ruderi, provocandone la distruzione: Wiper commenta che ciò è opera di Ener, che maledice prima di precipitare.[17]

Gan Forr Wiper Zoro Robin vs Ener

Wiper, Gan Forr, Zoro e Robin contro Ener.

Una volta atterrato, è incredulo ed afferma che non può essere, ma capisce che quella è la loro città. Subito dopo Ener fulmina il serpente e Wiper teme per la vita di Aisa. Riflette quindi che il suo bazooka non ha nemmeno graffiato quel serpente, mentre Ener lo ha abbattuto con un solo colpo; si chiede se Aisa sia ancora viva, ma subito dopo percepisce che il nemico è dietro di lui, così spara un colpo con la sua arma, che l'avversario evita facilmente. Il dio usa quindi un Dial per generare una sfera di nuvola, sulla quale sale e ride, affermando di non pensare che lo Shandia potesse usare dei mezzucci simili e sarcasticamente che lo aveva perfino invitato nella sua amata città, per poi ridere nuovamente. Aggiunge poi che comunque il gioco non è ancora giunto al suo epilogo, quindi Wiper gli domanda di quale gioco parla; Ener spiega dunque che lui e gli altri partecipanti, che lo stanno ascoltando, fanno parte di un gioco che ritiene abbastanza semplice: a tre ore dal momento in cui sono giunti su Upper Yard, domanda quanti saranno secondo loro i superstiti su ottantuno partecipanti. Spiega che tutto ciò fa parte di un gioco di sopravvivenza che include anche sé stesso e nonostante qualcuno sia entrato a gioco iniziato, non ha precluso nulla. Rivela che secondo il suo pronostico sopravvivranno in cinque e mancano solo tre minuti al termine prefissato: gli dispiace dirlo, ma al momento attuale, essendoci ancora sei elementi, significa che qualcuno è di troppo. Dichiara poi che il pronostico divino non fallisce mai e si domanda chi potrebbe fare il favore di sparire, oltre se si arrangiano tra di loro oppure vogliono che lui dia una mano. Zoro chiede a Robin, dicendo che lui non ne ha intenzione, ma anche la ragazza afferma che non se parla; Wiper se ne tira fuori e Gan Forr respinge la richiesta nel modo più assoluto. Nami fugge con Chopper privo di sensi tra le braccia, dichiarando affannosamente che lei è la meno indicata, cosa che un po' li imbarazza. I quattro replicano dunque assieme che è Ener a dovere sparire. Il dio allora risponde che hanno delle brutte maniere[18] e ride, affermando che se intendono farlo sparire è più che evidente che non hanno capito con chi stanno parlando. Spiega che nessuno di loro sembra avere afferrato il vero significato di divinità, a cominciare dal vegliardo che auspica il bene di Skypiea, per continuare proprio con Wiper, definito il saltimbanco che vuole riprendersi la terra, e finire con dei ladruncoli che vorrebbero papparsi l'oro. Aggiunge inoltre che il mondo trabocca di sofferenza e ciò che vogliono degli agnellini come loro non fa differenza, ma l'unica cosa certa è che lì c'è un grosso errore. Gan Forr replica che se avesse tempo ascolterebbe volentieri le sue fandonie, ma ora vuole che gli dica dove si trova ciò che resta dell'esercito celeste e che gli spieghi a cosa sta mirando, maledicendolo. Ener risponde che si tratta del ritorno del supremo. Wiper e gli altri non comprendono, così il dio spiega che ha il dovere di raggiungere un certo posto, che nell'isola del cielo in cui è nato viene chiamato Warth fatato, una grande terra irraggiungibile che si estende a perdita d'occhio dove il dio deve vivere. Grida quindi che è proprio quello il mondo del sogno al quale sta puntando, l'unico luogo adatto a uno come lui e che Upper Yard in confronto non è che un lurido pezzo di terra conteso per secoli da un branco di straccioni. Domanda poi se hanno capito e se quello non pare un motivo più valido delle loro stupide pretese, volendo farli riflettere sul fatto che non sono nuvole, ma sono nati nel cielo, non sono uccelli, ma vivono nel cielo. Dichiara quindi che quel Paese che ha messo le radici nel cielo è tutto un errore, a incominciare dalle sue innaturali fondamenta: la terra va sulla terra, le persone con le persone, gli dei con gli dei ed è dunque quello il luogo in cui deve fare ritorno. Gan Forr ribatte che non è possibile, così Ener spiega che non è un discorso di possibilità e che in qualità di essere superiore si limiterà ad attuare la divina provvidenza: porterà giù tutte le persone che abitano nel cielo. Wiper è irritato e l'ex dio domanda al nemico se ha intenzione di cancellare il Paese, quindi Ener ribatte che così vuole la natura. Gan Forr gli dice che è solo un presuntuoso e che l'appellativo di dio se lo può permettere solo in quei luoghi; Ener risponde che almeno finora è così quindi Gan Forr gli urla che in quel Paese abitato da persone non esiste alcuna divinità. Ener gli ribatte chiamandolo per nome e chiedendogli se forse dovrebbe chiamarlo ex divinità, oltre alla conferma che si preoccupava per il suo esercito. Spiega che sei anni prima, dove averlo sconfitto, lo ha reclutato per un po' e i circa seicentocinquanta membri hanno finalmente portato a termine il loro compito quella mattina proprio su quell'isola; sceso dalla sfera, rivela però in tono sarcastico che ora gli unici sopravvissuti sono loro sei, mentre per gli altri non c'è nulla da fare. Gan Forr rimane sbigottito così Ener ride ed assicura che le sue intenzioni non erano cattive, rivelando che dopo che ha spiegato loro i suoi piani, lo hanno attaccato. L'anziano abbassa l'arma e parla delle loro famiglie ad Angel Island, così il dio ribatte che deve seppellire anche loro. Gan Forr lo apostrofa come perfido demonio mentre lo attacca con la sua lancia, ma Ener ride nuovamente e lo evita, preparandosi ad un attacco da dieci milioni di volt, che poi aumenta a venti, con il quale colpisce e fa perdere i sensi all'anziano. Wiper si preoccupa per il cavaliere e poi sente Ener dire a quest'ultimo che si sbagliava: in quel mondo un dio c'è ed è lui. Zoro capisce che il nemico possiede i poteri di un frutto del diavolo e Robin spiega che probabilmente è il Rombo Rombo, il quale è quello che dona un potere tale da essere considerato praticamente invincibile: la potenza del fulmine. Nami commenta che allora non è possibile sfidarlo. Ener dichiara che è scaduto il tempo della sua previsione e sono rimasti in cinque, quindi ride e fa i complimenti a chi ce l'ha fatta, spiegando che ora potrà imbarcarsi per il suo viaggio verso il mondo del sogno, il Warth fatato. Cerca poi di tranquillizzare i presenti dicendo che ha deciso di portarli tutti con sé, anche se Zoro non concorda; spiega che d'ora in poi, e questo è un fatto indubitabile, si adopererà per edificare lassù un Paese per soli dei, dove potranno viverci solo gli eletti come lui e loro. Nami non capisce cosa sta dicendo così Ener spiega che chi non è sopravvissuto al survival per un tempo così ridotto è gente inferiore e abbasserebbe il livello del nuovo Paese. Robin chiede ad Ener cosa accadrebbe se qualcuno rifiutasse, cosa che lascia il dio un po' stupito ed afferma che restando lì precipiterebbe con tutto il resto dell'isola. L'archeologa replica di immaginare che lui con i suoi poteri sia senz'altro in grado di distruggere un Paese, ma così facendo trascinerebbe via anche l'oggetto a cui tiene tanto; Ener chiede conferma che intende la campana d'oro, ma le dice di stare tranquilla in quanto per quella ha già parecchi riferimenti, infatti, se pensa agli spostamenti fatti prima dalla piratessa, gli viene in mente un unico posto. Wiper è determinato a trovarla. Ener afferma che senz'altro ha immaginato lo stesso che è venuto in mente a Robin, sottolineando che gli sembra sorpresa e chiedendole se forse sperava di distogliere la sua attenzione con quello stupido trucchetto, oltre a non sottovalutarlo. Le punta quindi un dito contro, dandole della sconsiderata e ammettendo di non avere mai sopportato le donne calcolatrici: la colpisce quindi con un fulmine,[19] facendole perdere i sensi. Zoro afferra Robin prima che cada a terra e apostrofa in tono dispregiativo il nemico, sottolineando che si tratta di una donna. Ener però ribatte che basta guardarla per capirlo, così Zoro lo attacca con una delle sue spade, ma l'avversario blocca il colpo con il suo bastone, sghignazzando e sottolineando la sua forza; lo spadaccino lo insulta di nuovo e gli dice che lo ha stancato. Prova quindi a colpirlo, ma Ener lo evita saltando in aria e ride vedendo che Wiper gli ha appena sparato contro un colpo con il suo bazooka, dal quale si difende emettendo un fulmine da tutto il corpo, per poi atterrare su alcune rovine. Wiper lo maledice sottolineando che ha respinto il lampo emesso dal suo bazooka. Ener domanda così agli avversari se non hanno ancora capito che l'energia che riescono a sviluppare non è nulla per lui. Non intende perdere altro tempo e ribadisce di avere deciso che andranno assieme nel magnifico Warth fatato, quindi, non vede nessun motivo per essere tesi. Zoro però afferma che gli sembra che nessuno gli abbia chiesto di portarli lì e gli va incontro per attaccarlo, gridando che a lui non interessa affatto il suo bel mondo del sogno, nonostante Nami gli urla di non farlo perché il nemico è troppo forte per lui. Ener scende dal muro e replica che vuole vedere come reagisce il corpo del pirata alla legge del divino, lasciandosi attraversare dal fendente di una delle spade di Zoro. Il dio dichiara che per quanto si sforzano non sono in grado di tenergli testa e che lo spadaccino proverà una forza distruttiva che non dimenticherà: la disperazione. Blocca quindi le due spade impugnate da Zoro afferrandone le lame con le mani e sostiene che tale sentimento estingue qualsiasi tipo di desiderio ed è di fatto uguale alla morte, fulminando poi il pirata. Mentre lo spadaccino si accascia, il nemico afferma che per ogni persona la paura più assillante è quella della morte e poi schiaccia con il piede la testa di Zoro a terra, aggiungendo che è quello il motivo per cui la gente striscia al suolo, china la testa e invoca il proprio dio. Prosegue spiegando che è qualcosa di inevitabile: davanti alla paura, la gente non ha difficoltà a prostrarsi perché è una cosa puramente istintiva. A quel punto però, Wiper lascia cadere a terra la sua arma e salta addosso al nemico, tenendolo fermo con le gambe dietro alla sua schiena; il dio gli domanda cos'ha in mente di fare, sostenendo che in quel modo si ammazza da solo. Tuttavia, si rende conto che non è più intangibile. Wiper chiede ad Ener se per caso conosce l'agalmatolite marina, rivelando di avere imbottito con essa i suoi shooters, immaginando che per loro eletti sia una sciocchezza. Il nemico ammette che sta perdendo le forze, mentre cade sulle proprie ginocchia, cosa che permette a Zoro di spostarsi. Wiper dice ad Ener di crepare e poi lo insulta, ma quest'ultimo gli ribatte di finirla e di sapere che intende usare il Reject Dial, ma non ce la farà mai in quelle condizioni. Gli domanda quindi cos'è che non va e la conferma che desidera anche lui il warth. Wiper però gli urla di tacere e che non desidera altro che un viaggio nell'aldilà, a patto che anche il dio lo accompagni. Ener, preoccupato, gli dice di smetterla, ma lo Shandia utilizza il Reject Dial a distanza ravvicinata, facendolo sanguinare. Wiper ripensa così alle parole che il capotribù disse a lui e agli altri guerrieri quand'erano ancora bambini, oltre a quando si diresse con molti altri Shandia ad Upper Yard per riaccedere la luce di Shandora. Osserva poi Ener a terra, ma subito dopo il corpo del nemico inizia ad emettere delle scosse elettriche. Nami afferma che Ener si sta riattivando il battito cardiaco con delle scariche elettriche.[8] Wiper, incredulo, si lascia cadere sulle ginocchia vedendo l'avversario rialzarsi, il quale dichiara che gli uomini non possono spaventare una divinità, in quanto essa stessa rappresenta la paura.[20]

Ener gli sottolinea di avergli detto che avrebbe fatto meglio a smetterla e che gli fa pietà, apostrofandolo come un piccolo guerriero, cosa che fa infuriare Wiper, il quale gli grida di non permettersi mai più di dileggiare il suo nome. Lo Shandia spiega poi che ottocento anni prima i valorosi guerrieri di Shandora sfidarono la morte per il bene di quella città e lui ne è un loro discendente. Un giorno venne loro sottratta e si fecero carico del rammarico del grande guerriero Calgara, affermando che per quasi quattrocento lunghi anni i loro antenati hanno cercato disperatamente quel luogo e adesso finalmente lui è lì. Rialzatosi, impone a Ener di togliersi dai piedi: il dio però usa la sua arma per distruggere uno dei Jet Ski di Wiper con un colpo e farlo cadere a terra. Il nemico ammette quindi di avere accusato il trucchetto da lui usato in precedenza, che lo ha quasi fregato con l'agalmatolite, e che un essere comune che usa il Reject Dial di solito ci lascia le penne, ma confessa che il fatto che lo Shandia sia stato in grado di utilizzarlo due volte e sia ancora in piedi lo abbia seriamente impressionato, tuttavia ha scelto l'avversario sbagliato. Da uno dei suoi tamburi fa quindi uscire un uccello di fulmini da trenta milioni di volt, con cui centra in pieno Wiper, che crolla al suolo.

Poco dopo si rialza ed Ener è stupito che sia ancora in piedi, non capendone il motivo e domandagli se non sia meglio una morte tranquilla, oltre al senso che ha vivere di più per sopportare altro dolore. Sottolinea quanto rivelato dallo Shandia poco prima, ossia che sono passati quasi quattrocento anni da quando la sua gente ha dato avvio alla guerra per riprendersi la propria terra e che Wiper è l'unico ad averla raggiunta, ma tra poco tutto precipiterà nel mare blu, oltre al fatto che ormai non è nulla più che un bruscolino in un occhio, domandagli perché si ostina in quel modo. Lui allora con determinazione afferma che lo fa per i suoi antenati quindi Ener ammette che si aspettava una risposta diversa, ma crede che lo Shandia non sia molto più lucido: mentre Wiper ripensa all'altra ragione per la quale Calgara voleva riprendersi la sua terra, vede il giudizio divino colpirlo dall'alto, cosa che gli fa perdere conoscenza.

In seguito, Robin usa i suoi poteri per portare lui e gli altri feriti privi di sensi vicino al Giant Jack, sopra il suolo di nuvole che nasconde Shandora.[21][22]

Ripreso i sensi, si rialza, sentendo i rombi di tuono e i fulmini provocati da Ener che si abbattono sull'Upper Yard. Ripensa quindi che gli Shandia in nome di Calgara volevano riaccendere la luce di Shandora. Nel frattempo, Aisa lo chiama più volte affinché si volti, ma lui non le dà ascolto nemmeno quando la bambina lo tira da una mano. Ricorda poi quando il capotribù gli parlò di Montblanc Noland e Calgara.

Aisa, nel frattempo, continua a chiamarlo e gli urla che se non fuggissero subito, morirebbero tutti. Wiper maledice quindi Ener e si domanda con che diritto si permette di sottrargli tutto ciò che è loro. Poco dopo un enorme fulmine cade lì vicino, lasciandolo impassibile. Robin parla poi della campana d'oro così Wiper le chiede conferma che abbia sentito bene, cosa che la ragazza gli dà. Lui capisce quindi che è quello a cui sta puntando Ener e le chiede se per caso sa dove essa si trova. Robin, ignorando Usop che ribadisce che devono fuggire, gli rivela quindi che si trova all'apice del gigantesco rampicante, indicandogli il Giant Jack, e che nello strato inferiore ci sono le rovine di Shandora, con la pianta che attraversa la nuvola in corrispondenza del centro della città, proprio dove la mappa indicava l'ubicazione del blocco con la campana, il quale è stato trascinato su dal vegetale quando l'isola fu scagliata in cielo.[23]

Wiper intende scalare il Giant Jack, ma Aisa gli dice che è inutile perché non raggiungerà mai Ener. A quel punto Usop grida a tutti di allontanarsi perché sta precipitando qualcosa: la punta del vegetale cade vicino a loro, cosa che lo fa cadere. La bambina prova a fargli capire che salire in quelle condizioni è un suicidio, ma lui sottolinea che la campana, l'ossessione del grande Calgara, è proprio sopra alle loro teste.

Poco dopo osserva che dei nuvoloni hanno formato una sfera che si è fermata sopra Angel Island, che vede poi abbattersi. Wiper sente Usop chiedersi terrorizzato cosa fosse quell'esplosione, sottolineando che le saette non accennano a fermarsi e che ormai non usciranno vivi di lì. Sente quindi un Gan Forr tremolante affermare che Ener deve avere distrutto Angel Island, per poi vederlo inginocchiarsi disperato, maledicendolo e domandandosi come abbia potuto.[24]

A quel punto Robin rivela ai presenti di quando Rufy disse a lei, Zoro e Chopper che se avessero suonato la campana d'oro, anche coloro che la stavano cercando nel mare blu l'avrebbero sentita. Wiper è quasi incredulo che il ragazzo voglia suonare la campana così Zoro commenta che Rufy è uno che promette e poi mantiene, e nonostante Nami farà di tutto per riportarlo giù, lui non tornerà affatto in quanto ciò che vuole è lo stesso di Ener.

Subito dopo Usop grida impaurito a tutti che sta cadendo qualcosa dall'alto così si lancia a terra dicendo agli altri di fare alla svelta altrettanto e di ripararsi. Vedono che si tratta di una foglia sulla quale Aisa nota che c'è scritto qualcosa: il cecchino si domanda cosa sia e Robin capisce che si tratta di un messaggio di Rufy e Nami, i quali chiedono di tagliare il tronco della pianta in modo che cada verso ovest. Usop è stupito, ma non fa tempo a dire cosa accadrebbe se lo facessero che indica il cielo e dice a tutti di guardare: Ener ha creato una gigantesca nuvola sferica piena di saette dieci volte più grande di quella precedente.

Wiper sente Zoro sostenere che Nami e Rufy intendono percorrere il rampicante mentre verrà abbattuto per raggiungere la nave di Ener, sottolineando che non gli viene in mente nulla di migliore. Usop è incredulo così afferma che è assurdo e inconcepibile, quindi, Zoro gli chiede di salire e fermarlo se ci riesce, cosa che il cecchino non capisce a chi faccia riferimento. Lo spadaccino poi commenta che assurdo o meno, a loro non resta altro da fare che provarci. Subito dopo cadono dei fulmini vicino a loro, così Wiper si allontana afferrando Aisa. Mentre quest'ultima si aggrappa al suo braccio, lui sente Zoro gridare a tutti di salire alla svelta su qualcosa che possa sostenerli perché se resteranno lì precipiteranno sulle rovine. Aggiunge poi che devono darsi da fare per fare cadere la pianta in direzione della nave in quanto in tutta l'isola sono rimaste solamente due persone in grado di raggiungere Ener prima che rovesci loro addosso quella massa nera, ossia Rufy e Nami. Wiper vede quindi lo spadaccino correre verso il Giant Jack[25] e tagliarne una parte prima di essere colpito da un fulmine.

Robin fa poi notare agli altri che la pianta è ancora in piedi. Subito dopo sente un boato e vede il Giant Jack traballare. A quel punto si rialza, ma Aisa gli chiede di fermarsi, tuttavia, lui le grida di tacere poiché loro hanno il dovere di suonare la campana, ricordandole che sono i discendenti di Calgara e chiedendosi cosa c'entri Cappello di paglia in tutto ciò. Quando sente Usop affermare che avrebbe abbattuto la pianta, Wiper prova a dirgli di fermarsi, ma Robin lo interrompe rivelandogli che quattrocento anni prima un esploratore del mare blu disse di avere visto una città d'oro, ma il mondo rise di lui e un suo discendente sta tuttora cercando quella città nelle profondità del mare. Spiega quindi che Rufy vuole fare suonare la campana per fare capire a quell'uomo che la città d'oro si trova in cielo, aggiungendo che sia una ragione sufficiente. Robin afferma poi che il suo capitano è appassionato, nonostante le circostanze attuali e il fatto che abbia evitato tutte le occasioni di fuga che gli sono state presentate. Wiper le chiede quale sia il nome del discendente e lei gli rivela sia Montblanc Cricket, cosa che porta lo Shandia a piangere capendo che Noland era proprio il suo antenato. Wiper appoggia una mano sulla testa di Aisa e si chiede se sia un miracolo. Poi corre verso la pianta e mette una mano in faccia ad Usop per dirgli di spostarsi e con un Reject Dial distrugge la base del Giant Jack, ferendosi gravemente il braccio destro. Dopo essere precipitato a terra, spera che la pianta crolli, cosa che accade.

Fine scontri Skypiea

Wiper assiste con i pirati alla sconfitta di Ener.

Poco dopo Ener riprende a colpire con dei fulmini Upper Yard, così Wiper afferma che sia inutile e che non gli avrebbe permesso di cancellare i valorosi guerrieri che hanno vissuto a Shandora, i quali sono nati e cresciuti a dispetto di ogni avversità, dichiarando che non avrebbe mai potuto distruggere la loro forza, oltre al fatto che può devastare le foreste e sbriciolare le rovine, ma non avrebbe mai potuto fare lo stesso con quella terra. Incita poi Rufy e lo vede entrare nell'enorme sfera generata dal nemico, che poco dopo sparisce. Wiper, in un primo momento attonito, grida al pirata di accendere la luce di Shandora. Quando vede Rufy colpire Ener, ripensa alle parole di Calgara riferite a Noland, vedendo il nemico venire scagliato contro la campana d'oro, la quale suona.

Si domanda poi se anche Montblanc Noland possa sentirla ed afferma che lo hanno fatto aspettare per un bel pezzo, augurandosi che il suono sia giunto anche i suoi discendenti.

Mentre è privo di sensi, Chopper lo visita. Viene poi medicato. Quando si riprende, vede che Konis si sta occupando di lui e domanda dove si trova, così Gan Forr gli rivela di essere tra le rovine di Shandora. Prova quindi ad alzarsi in quanto lo considera un nemico, ma Konis gli chiede di non muoversi. Domanda allora al capo degli Shandia che ne è stato della campana d'oro, ricordando che hanno ancora il dovere di proteggerla. Il capo degli Shandia gli risponde però di non avere fretta e che devono dare corso agli eventi, cosa che non comprende. L'anziano spiega che malgrado la lunga guerra e le ragioni che l'hanno scatenata in passato, per i sopravvissuti quel cielo rappresenta la patria, inoltre il warth non rifiuta mai nessuno. Gan Forr gli dà ragione, aggiungendo che ora non c'è nessuno che abbia voglia di fare la guerra. Il capo degli Shandia apre la tenda e così Wiper vede gli Shandia e i nativi di Angel Island festeggiare assieme ai pirati e a Nola. A quel punto sorride.

Dopo giorni di festa, Wiper si siede davanti alla statua di Calgara, al quale si rivolge dicendo che il dovere degli Shandia è stato rispettato e che il suo desiderio ha raggiunto i suoi amici, sottolineando come le future generazioni non vedranno più scorrere sangue. Aggiunge che la guerra è finita e loro non hanno perso il loro orgoglio, sperando che lui continui a vegliare su di loro e giurandogli che la luce di Shandora non si spegnerà mai più.

In seguito, sente la campana suonare.

Che staranno facendo ora?[]

Wiper e gli altri Shandia si dedicano alla bonifica degli alberi dell'Upper Yard danneggiati durante gli scontri.

Dalle tolde del mondo[]

Durante il salto temporale, Wiper è entrato a fare parte delle guardie del dio assieme a Braham, Kamakiri e Genbo.

Saga di Egghead[]

Wiper, Genbo, Braham e Kamakiri salutano Aisa e Konis.[26]

Curiosità[]

  • La ragione per cui Wiper si è infuriato con Gan Forr quando ha chiesto del succo di zucca è perché ha preso la richiesta come un insulto alla sua cultura, dal momento che le zucche furono introdotte agli Shandia da Montblanc Noland.[27]
  • L'agalmatolite contenuta nei suoi Jet Ski è stata lavorata nel Paese di Wa.[1]
  • Il tatuaggio che Wiper ha sulla parte sinistra del viso ricorda vagamente quello del pugile statunitense Mike Tyson.

Note

Navigazione[]

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